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Il Ponte di via Pigna si sta sgretolando, a settembre chiuderà per restyling

Chiuderà a settembre per alcuni giorni il Ponte di via Pigna al Vomero. Negli scorsi giorni la struttura è stata spicconata dopo la caduta di calcinacci. Il viadotto rientra tra le strutture (circa 20) sotto monitoraggio dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Il Comune ha stimato in 200mila euro i lavori necessari.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Ponte di via Pigna chiuderà per alcuni giorni a settembre per lavori di ristrutturazione. Il viadotto che collega via Simone Martini, via Gabriele Jannelli, la parte finale di via Pigna e si immette nelle Case Puntellate, negli scorsi mesi aveva registrato ammaloramenti, soprattutto nel rivestimento di cemento armato, tanto che negli ultimi tempi ne era emersa a giorno una parte dello scheletro di ferro. Il ponte all'inizio del mese prossimo sarà sottoposto ad un intervento di restyling: saranno installati i copriferri nuovi e sarà eseguita la manutenzione. Ma non ci sono problemi di tipo strutturale, assicurano i tecnici del Comune di Napoli.

La settimana scorsa l'ultimo crollo di calcinacci

Ad allarmare i residenti della zona un cedimento, con la caduta di alcuni calcinacci, avvenuto la settimana scorsa. La Protezione Civile per sicurezza ha disposto la spicconatura. La struttura, ad ogni modo, era già da tempo all'attenzione degli uffici tecnici comunali. Il ponte di via Pigna-Camaldolilli, infatti, rientra tra le circa 20 infrastrutture sottoposte a monitoraggio dal Comune dopo il crollo del ponte Morandi di Genova lo scorso anno. Ad agosto 2018, Palazzo San Giacomo aveva stimato in 200mila euro la cifra necessaria per rimetterlo a nuovo, indicata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, retto da Danilo Toninelli.

L'allarme sulle condizioni del ponte era stato rilanciato, poi, lo scorso giugno dai Verdi Francesco Emilio Borrelli e Marco Gaudini, sull'onda delle proteste suscitate da alcune immagini dello stato fatiscente della struttura che erano subito diventate virali sui social. I due esponenti ambientalisti avevano denunciato “lo sgretolamento delle parti esterne in muratura”, che aveva messo a nudo, appunto, l'armatura di ferro del ponte.

Ecco tutti i ponti di Napoli che necessitano di manutenzione

Nel report degli uffici tecnici comunali inviati ad agosto 2018 al ministero, però, erano tante le infrastrutture di Napoli finite sotto i riflettori per la necessità di urgente manutenzione. Strutture che in parte sono state già oggetto di sopralluoghi ed interventi nel corso di questi mesi. In cima alla lista, una ventina di interventi di messa in sicurezza.

Dal Ponte della Sanità (Cerasuolo) per il quale sono previsti 2,2 milioni per monitoraggi, pulizia e restyling. Quindi, i ponti via Nuova San Rocco (800mila), via Vecchia San Rocco (400mila), Sant'Antonio ai Monti-Corso Vittorio Emanuele (200mila), via Pigna-Camaldolilli (200mila), via Alfano e sottopasso via Posillipo (500mila per ricostruire il ponte), via Girolamo Santacroce (300 mila), via Pietro Castellino (600mila), via Suarez-Conte della Cerra (500mila), sovrappasso pedonale viale Kennedy-via Diocleziano (200mila), via Posillipo (3milioni), via Petrarca (1,5 milioni), Sottopasso Claudio (5,3 milioni), Galleria Vittoria (1,5 milioni), Galleria Quattro Giornate (2,5 milioni), Perimetrale di Scampia (1,7 milioni), Asse Corso Malta- Centro Direzionale (450mila), Ex Ss 162 Dir (650mila), Viale della Villa Romana (1,9 milioni), Asse Perimetrale Vomero-Soccavo-Pianura (1,7 milioni).

Nell'elenco ci sono poi altre strutture segnalate dalle Municipalità. Dal viadotto di via De Ruggiero al Vomero (200mila), ai cavalcavia di Napoli Est: via De Meis (700mila), via Giliberti (350mila), Ponte dei Francesi (400mila), A1 via Botteghelle-via Argine (400mila), A3 via Volpicelli-via Fossitelli (400mila), rampe del Porto (400mila). Quindi, i cavalcavia della Circumvesuviana da via B.Longo a via Granato (un milione) e della Tav via Botteghelle-via Cupa San Severino (500mila). Nonché il viadotto del metrò Linea 1 (4,5 milioni).

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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