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Il racconto di Dabby, il ragazzo maliano sparato al grido “Salvini, Salvini!” a Caserta

Il racconto di Dabby, il ragazzo maliano colpito da dei proiettili di gomma sparati da un’auto in corsa a Caserta. A bordo tre giovani italiani che gridavano “Salvini! Salvini!”. Il giovane mostra i segni dei colpi che lo hanno raggiunto alle telecamere di Fanpage.it e spiega: “Non c’è mai stato razzismo a Caserta ma ora io ho paura, con Salvini ministro degli interni ho paura”.
A cura di Valerio Renzi
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Dabby è un giovane arrivato in Italia due anni fa dal Mali, che al momento è ospite di un centro SPRAR a Caserta. È lui che è stato avvicinato in strada lo scorso 11 giugno, mentre camminava con un amico da una macchina con a bordo tre ragazzi italiani che hanno aperto il fuoco verso di lui con una pistola caricata con dei proiettili di gomma al grido di "Salvini! Salvini!" colpendolo. Illeso per fortuna l'amico. Il gesto, compiuto senza apparente motivo e movente se non il razzismo, è stato reso noto ieri. La denuncia penale agli uffici di polizia è stata affiancata da quella politica, sostenuta dal centro sociale Ex Canapificio, dalla Caritas diocesana di Caserta, il ComitatoCittà Viva e il progetto Sprar di Caserta.

Ora Dabby dice di aver paura, e alle telecamere di Fanpage.it ha deciso di raccontare quanto gli è accaduto, mostrando i segni dei colpi che lo hanno raggiunto dall'auto: "Abbiamo cenato insieme, durante il Ramadan, poi dopo il sottopasso di viale Lincoln da un'auto c'hanno sparato contro, all'inizio non riuscivo a capire dove mi avessero colpito, poi hanno gridato ‘Salvini! Salvini!' ed hanno sparato altri due o tre colpi e mi hanno colpito".

Ora gli avvocati del ragazzo hanno sporto denuncia presso gli uffici della questura di Caserta, sperando che un'indagine possa fare luce su quanto accaduto e che i responsabili del gesto possano essere individuati. Al momento è noto solo che i tre viaggiavano a bordo di una Fiat Punto di colore nero. Dabby per essere assistito si è rivolto allo sportello legale dell'Ex Canapificio, il centro sociale che da anni si occupa di fornire assistenza ai migranti in provincia di Caserta, in particolare ai braccianti.

Gli attivisti dell'Ex Canapificio con un comunicato hanno invitato il ministro dell'Interno Matteo Salvini "e l’intero Governo a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente. In questo clima difficile, bisogna essere consapevoli che non basterà bloccare una nave né servirà moltiplicare i campi di detenzione in Libia o in Niger". L'episodio di Caserta arriva ad una manciata di giorni dall'omicidio a San Ferdinando in Calabria di Sacko Soumayla, anche lui un cittadino maliano, bracciante e militante sindacale impegnato nelle battaglie dei braccianti nella piana di Gioia Tauro. Per fortuna nel caso di Caserta l'arma che ha aperto il fuoco era caricata non con proiettili veri.

Il sindaco: "Caserta è una città accogliente, violenti isolati"

Sull'episodio è intervenuto anche il sindaco Carlo Marino, del Partito democratico:“L’aggressione razzista a due migranti maliani che prendono parte al progetto Sprar, avvenuta con alcuni colpi sparati da una pistola ad aria compressa, desta molta preoccupazione e inquietudine. Non bisogna abbassare la guardia nei confronti di episodi di enorme gravità come questi. Caserta è una città accogliente, modello di integrazione, che ha il progetto Sprar più grande d’Italia". Il primo cittadino ha poi ribadito l'impegno per l'integrazione dell'amministrazione: "Molti di loro sono i protagonisti del Piedibus, iniziativa attraverso la quale accompagnano i bambini a scuola, e svolgono attività di pulizia delle strade e dei giardini pubblici. A nome dell’intera città, del Consiglio Comunale e della Giunta esprimo la totale solidarietà ai due ragazzi migranti, ribadendo che Caserta è città di inclusione, che rifiuta ogni forma di razzismo”.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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