"You are a tourist?"; "You are an operator?"; "You are an authority?". La sintassi in inglese è così marchianamente errata che qualcuno ha pure pensato: ma vuoi vedere che è una strategia di guerrilla marketing per farne parlare? Niente di tutto ciò. Il sito Incampania.com, il nuovo «portale del turismo della Regione Campania» nella sua versione inglese è semplicemente strapieno di svarioni che farebbero impallidire i Totò e Peppino – fratelli Caponi col celebre "Noio volevam savuar l'indiriss".
Lo spazio web inaugurato pochi giorni or sono dall'ente guidato da Vincenzo De Luca (assessore al ramo è Corrado Matera, ex vice presidente del parco del Cilento, si propone di essere «una vetrina delle eccellenze regionali che racconta natura, storia, città d’arte, mare, monumenti, enogastronomia, itinerari religiosi, eventi e Siti Unesco in un mix straordinario e unico nel panorama turistico mondiale».
Per ora, nonostante sia nella versione Beta (ovvero non definitiva, suscettibile di cambiamenti) contiene svarioni rilevanti. C'è anche uno spettacolare "Word heritage goods" (forse volevano scrivere world, mondo?). Fabrizio Todisco, consulente di marketing turistico, sul suo profilo Facebook ironizza e attira i commenti di noti addetti al lavori campani: «Qualche paginetta con contenuti triti e ritriti; qualche fotina di archivio presa qua e là; un template grafico acquistato online per 59 dollari. E sopratutto la versione inglese interamente tradotta con Google Translate. Almeno spero».
Aggiornamento: un'ora circa dopo l'articolo, alcuni refusi (come quello macroscopico in homepage) sono stati corretti.
articolo aggiornato il 1 agosto alle ore 18.15