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Incendio Avellino, la grossa nube nera è tossica. Dichiarato lo stato di emergenza

La zona di Pianodardine (Avellino) dove si è sviluppato il grosso incendio alla Igs, azienda che produce i contenitori di plastica dove vengono allocate le batterie automobilistiche è ufficialmente in “stato di emergenza” per ordine della Prefettura. Sul posto ci sono i tecnici dell’Arpac che stanno monitorando i livelli di inquinanti nell’aria. I Comuni pronti a chiudere scuole e uffici pubblici.
A cura di Cir. Pel.
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La nube di fumo nero scaturita dal grosso incendio alla Igs, azienda che nel Nucleo industriale di Avellino produce i contenitori di plastica dove vengono allocate le batterie automobilistiche, è ovviamente tossica e i cittadini devono stare alla larga. Il prefetto di Avellino, Maria Tirone, ha dichiarato lo stato di emergenza nella zona di Pianodardine; le azienda contigue hanno chiuso i  battenti per sicurezza.

Stato di emergenza: verso chiusura scuole

I comuni di Avellino, Montefredane e Atripalda i cui territori insistono sul Nucleo industriale, a titolo precauzionale stanno predisponendo una ordinanza a tutela della salute dei cittadini che chiede di tenere balconi e porte chiuse e probabilmente chiuderà i luoghi pubblici (scuole e uffici) per qualche giorno. Dalla prefettura lo stato di emergenza è stato esteso anche ad altri piccoli centri del circondario: da Monteforte Irpino a Serino, da Montoro a Altavilla Irpina, da Mercogliano a Manocalzati.

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Uno dei vigili del fuoco intervenuti nell'incendio alla fabbrica di Avellino è rimasto vittima di un leggero malore da cui si è ripreso subito dopo l'intervento dei medici del 118; sul luogo anche i tecnici dell'Arpac, l'Agenzia di protezione ambientale della Regione Campania. In Prefettura, invece, è in riunione il centro coordinamento soccorsi per eventuali misure da adottare a tutela della salute dei cittadini. Sul posto continuano ad arrivare altre unità dei Vigili del Fuoco dai vari distaccamenti provinciali e regionali mentre i carabinieri. Le immagini di Fanpage.it che ha sorvolato con un drone la zona, mostrano chiaramente l'entità del danno, mentre le difficoltà di accesso alla zona sono testimoniate dai residenti che spiegano di aver accusato «lacrimazioni oculari» e lieve difficoltà di respirazione. Al momento tuttavia non si hanno notizie di feriti o intossicati gravi.

L'Arpac ha inviato i tecnici del dipartimento provinciale di Avellino, coordinati dal direttore provinciale Pietro Vasaturo per monitorare tutta l'area circostante il sito interessato dall'incendio, con riferimento in particolare alle sostanze organiche volatili presenti nell’aria: questo monitoraggio durerà minimo 48 ore. Inoltre, l’Agenzia ha collocato nei pressi della città ospedaliera di Avellino una centralina mobile per misurare i valori di concentrazione delle polveri sottili presenti nell'aria: la centralina sarà attivata ad horas.

Nel contempo sono già attive due centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria situate rispettivamente in via Piave e in via D'Agostino ad Avellino, i cui dati saranno riportati sul sito Arpac nella sezione “qualità dell'aria”. Inoltre saranno effettuati, domato l'incendio, successivi controlli per eventuali depositi di diossine sui terreni adiacenti il rogo.

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