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Incendio dei rifiuti a Caivano, i dati dell’Arpac: la diossina nell’aria è triplicata

L’Arpac ha comunicato i dati relativi ai primi campioni, dopo l’installazione di due centraline, una a cinquecento metri dall’incendio ed un’altra nel Centro Commerciale Campania a Marcianise. La prima ha rilevato un valore di diossina di tre volte superiore, la seconda valori ancora nella norma.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'incendio divampato nell'azienda di rifiuti a Pascarola, comune di Caivano (Napoli)
L'incendio divampato nell'azienda di rifiuti a Pascarola, comune di Caivano (Napoli)

Triplicata la presenza di diossina nell'aria di Caivano: è il dato, agghiacciante, diffuso dall'Arpac dopo il maxi-incendio dei rifiuti avvenuto in località Pascarola lo scorso 25 luglio, e che ha visto andare in fiamme migliaia di eco-balle. Leggermente migliore la situazione a Marcianise, dove la concentrazione di diossina risulta minore. La situazione, insomma, è critica e si va verso l'inevitabile (ed ulteriore) disastro ambientale. L'Arpac ha posizionato due campionatori per il monitoraggio delle diossine: il primo in via Leopardi, in località Pascarola, a cinquecento metri dal luogo dell'incendio; il secondo a Marcianise, presso il centro commerciale Campania. La prima centralina ha rilevato, nelle ventiquattro dopo lo scoppio dell'incendio, una concentrazione pari allo 0.3539 pg/Nm3 I-TEQ, a fronte del valore normale sulle concentrazioni di tossicità dello 0,1 pg/Nm3 I-TEQ stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Anche volendo prendere come parametro di riferimento, spiega l'Arpac, quello delle linee guida della Germania e del Comitato degli Stati per la protezione ambientale, che parte però da uno 0.15 pg/Nm3 I-TEQ, la concentrazione di diossina risulta essere il doppio del valore normale non patologico. Migliore, invece, il valore rilevato a Marcianise, dove nel campione di aria prelevato nel Centro commerciale Campania nello stesso intervallo temporale, il dato rilevato è di 0,0369 pg/N m3 I-TEQ, quindi al di sotto della soglia considerata "pericolosa". In ogni caso, l'Arpac ha fatto sapere che l'attività di monitoraggio delle diossine sono ancora in corso e che i dati riportati sono rappresentativi solo della prima fase dell’incendio. In pratica, ci saranno ulteriori monitoraggi che aiuteranno a comprendere l'evoluzione complessiva delle concentrazioni degli inquinanti riscontrati nei giorni successivi, e che la medesima attività di monitoraggio sarà estese anche ai terreni limitrofi all'area dell'incendio.

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