La foto in alto è del 2011; Gennaro Esposito ne ha molte sul suo profilo Facebook; testimoniano anni di battaglia politica a fianco di Luigi De Magistris prima da cittadino, poi da candidato, infine da consigliere comunale. Anni dopo, Esposito ha maturato una critica piuttosto strutturata all'operato dell'attuale sindaco di Napoli. La scelta di non candidarsi alla seconda tornata elettorale con DeMa e infine, l'attività, intensa, come promotore del comitato Vivibilità che dal centro storico al Vomero, da Chiaia a Posillipo reclama il rispetto delle regole per gli esercizi commerciali che disturbano la sacrosanta quiete notturna di chi in quei quartieri vive. Ora Esposito fa un bilancio a 7 anni da quella elezione.
Dunque, Esposito cos'è cambiato in questi 7 anni di De Magistris sindaco?
Semmai cosa non è cambiato: non è cambiata la modalità di interlocuzione politica. Quando fummo eletti ci aspettavamo un cambio di passo della politica cittadina, quel cambio di passo non c'è stato. Posso raccontare un aneddoto a tal proposito?
Prego
La prima volta che entrai a Palazzo San Giacomo col gruppo "Napoli è tua" ovvero Vasquez, Iannelli, Pace eccetera, il sindaco De Magistris ci disse, lo ricordo benissimo, eravamo intorno al tavolo del salottino al secondo piano alla sala giunta: «Io vi voglio dire che io sarò un monarca». Inizialmente non capii, pensai ad un eccesso nella foga del momento. Ma riflettendo, anni dopo, mi sono reso conto che a quelle parole fin da subito ci saremmo dovuti ribellare, a cominciare dal capogruppo Vittorio Vasquez che era la persona più d'esperienza tra noi.
De Magistris poi si è rivelato davvero un monarca?
Entrammo al Comune parlando di partecipazione popolare, il nocciolo della campagna era "Napoli è tua", con noi c'erano assessori come Alberto Lucarelli. Ma questa teoria della partecipazione popolare fin dal primo incontro col sindaco non ebbe seguito. Il Consiglio comunale di Napoli non ha avuto alcun ruolo se non per poche faticate battaglie; per quello che mi riguarda penso al regolamento sulle sale da gioco, alla battaglia su regolamento per le nomine. Ma tutto il resto dov'è finito?
Però ‘Giggino' è stato eletto e rieletto. Come se lo spiega?
Mancanza di alternativa valida in politica tra gli oppositori. Gianni Lettieri col centrodestra era una minestra riscaldata; Mario Morcone nel centrosinistra non lo conosceva nessuno ed era stato calato dall'alto. La seconda volta lo scontro Antonio Bassolino–Valeria Valente ha determinato il fallimento della proposta del Partito Democratico. Possiamo dire che De Magistris vince per demerito degli altri. Che poi, se vogliamo, anche questo è un merito…
Scorrendo il suo album fotografico sui social vedo molte immagini di incontri, tanti giovani, tante occasioni di dibattito…
Già. Molta gente è poi rimasta mortificata: non ha trovato riscontro istituzionale a sostegno delle battaglie portate avanti. Gli incontri? Non hanno un seguito reale e concreto, non hanno conseguenze di carattere amministrativo. Penso alla delibera sul rispetto della quiete notturna, penso alle battaglie sui beni pubblici, penso alle concessioni degli impianti sportivi. Sa cosa rispondono le persone se chiede loro: "Ma perché l'hai votato?".
Cosa rispondono?
Rispondono: Pensavo lui mettesse mano alle ingiustizie . E invece non è andata così. Un giorno al Comune un dirigente comunale potentissimo mi disse: "Guardi, Esposito, chiunque viene qui (a Palazzo San Giacomo ndr.) incide sulla città al massimo per il 20 percento..".
Nel futuro pensa si possa costruire qualcosa di diverso?
Vedremo. ‘Napoli è tua' è scoppiata perché lui non è stato in grado di indirizzare le grandi risorse che c'erano. Ha bruciato questo grande potenziale. Eppure De Magistris nel 2011 aveva avuto un'investitura tale che poteva permettersi di dire di no a molti. Poteva fare davvero la differenza. Ma non ci ha creduto fino in fondo.