L’Edenlandia resta chiusa: mancano le autorizzazioni, inaugurazione rimandata
La promessa era stata fatta più di un anno fa e rilanciata poco prima di Natale: l'Edenlandia, il parco divertimento di Napoli chiuso dal 2013, avrebbe riaperto i battenti entro il prossimo 31 maggio, per la gioia di grandi e bambini. Ma, ancora una volta, turisti e curiosi dovranno aspettare: la struttura, infatti, manca ancora delle autorizzazioni necessarie che sarebbero dovute arrivare da Comune e Sovrintendenza, indispensabili per ottenere il certificato finale di agibilità, per cui l'inaugurazione è rimandata a data da stabilirsi. Intanto, i lavori procedono a rilento e i sindacati protestano, chiedendo chiarezza sul destino di 53 lavoratori impiegati nelle attività di messa in sicurezza.
"Per loro il 31 maggio scadranno gli ammortizzatori sociali – ha dichiarato Massimo Taglialatela della Uil -. E chiediamo chiarezza sulla data di riapertura del parco divertimenti". In settimana è anche previsto un nuovo incontro con la società che gestisce il sito, per concordare un ulteriore protocollo per la riassunzione dei lavoratori. Soltanto in 10 sono stati riassunti dalla New Edenlandia, la cordata di imprenditori che ha rilevato la società fallita, che ha sottolineato per altro la presenza di "ritardi non voluti" alla base dell'ennesima data disattesa per la riapertura del luna park.
Tra i problemi riscontrati, ci sarebbero ancora nell'area di riferimento grosse quantità di amianto da smaltire, mentre sono in corso il rifacimento e il restauro dei sottoservizi e la pavimentazione dell’area giostre. Alcune di quelle storiche sono state anche completate, come la famosa stazione stazione del trenino. Le opere in muratura sono state realizzate all'ottanta per cento, così come la messa in sicurezza dell’impianto elettrico e del sistema antincendio. Tuttavia, la strada è tutta in salita e si attendono precisazioni su quando il parco sarà di nuovo agibile.
La complicata vicenda dell'Edenlandia
Così, continua la storia infinita dell'Edenlandia. Il parco divertimenti di Fuorigrotta è protagonista da ormai più di quattro anni di una vicenda abbastanza intricata. Realizzato nel 1965, ne è stata richiesta la dichiarazione di fallimento nel 2011 da parte della Mostra d'Oltremare, proprietaria del terreno su cui si ergono le giostre, all'ex società che l'aveva in gestione, la Park and Leisure. Poi, nel 2013, la chiusura definitiva. Da allora, nonostante il passaggio alla New Edenlandia Spa della responsabilità del sito, si sono alternati annunci di riapertura e promesse continuamente disattese. Uno spiraglio di luce, che faceva ben sperare in una prossima inaugurazione del nuovo parco, c'è stato lo scorso dicembre, quando l'Edenlandia avrebbe dovuto ospitare il Santa Claus Village. Il condizionale è d'obbligo, dato che a pochi giorni dal via della manifestazione sono stati apposti nuovi sigilli per mancanza di autorizzazioni. Il nuovo Cda è entrato nel caos, con le dimissioni dell'amministratore unico Maurizio Scoppa e la richiesta da parte della Key&Go, la società organizzatrice del Villaggio di Babbo Natale, al Tar Campania di ottenere dal Comune di Napoli un risarcimento record di 705mila euro.