Vogliamo parlarne seriamente? Luigi De Magistris è stato eletto la prima volta nel 2011, quasi 10 anni fa. Urlava rivoluzione e sappiamo com'è finita, diceva che i trasporti pubblici sarebbero stati al primo posto e infatti sono al primo posto, sì, ma delle classifiche dei catorci. La storia dell'incidente ferroviario di Piscinola è – lo scrive Massimiliano Virgilio su questo giornale – uno dei tanti pezzi di un disastro ahinoi annunciato, al netto di eventuali avarie o responsabilità individuali.
Però forse è il caso di dire basta. Ogni volta è colpa di qualcun altro, ogni volta che c'è bisogno del sindaco di strada, il sindaco si rintana nel palazzo: stamane sul posto dell'incidente ha mandato il suo vice: egli secondo una strategia di comunicazione che è ormai ‘carta conosciuta' non si lega alle brutte news sulla città, preferisce parlare di cospirazioni, di manine e manelle, di sabotaggi e di Napoli che si ribella (ai poteri forti, ai poteri occulti, al governo centrale, al puzzo del compromesso storico eccetera). A febbraio inizia una lunga fase elettorale che durerà due anni: elezioni suppletive al Senato, elezioni Regionali in Campania, elezioni Comunali nel 2021 e forse anche le Politiche: è il caso di lasciare la città in balia di questo continuo ricorso al future faking: faremo, diremo… sono passati dieci anni, è un tempo storico che ci autorizza a ritenere bocciata questa esperienza politica e amministrativa e non credere più alle promesse di Luigi De Magistris e dei suoi fedelissimi, in primis il capo di gabinetto Attilio Auricchio, poi il suo vice Enrico Panini e la neo assessora Eleonora De Majo.
Alessandra Clemente, assessore con aspirazioni da sindaco di Napoli che farà? Continuerà a tacere dicendo che «tutto va bene, madama la marchesa» o avrà il coraggio di guardare in faccia la città e ammettere il fallimento? Ci vuole coraggio a guardare in faccia la città e continuare a vivere nella menzogna. Sono passati dieci anni, dieci. Chi ha dignità tragga le conseguenze da tutto ciò.