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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

La scuola segnalò violenze? L’indagine per la morte del piccolo Giuseppe a Cardito si allarga

Gli inquirenti accendono i loro riflettori anche sul ruolo della scuola di Cardito frequentata dal piccolo Giuseppe, ucciso dal patrigno Tony: l’istituzione scolastica non si accorse del clima di violenza familiare in casa? E non segnalò nulla? Sono elementi che la Procura di Napoli Nord cercherà di chiarire.
A cura di Redazione Napoli
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La scuola segnalò violenze ai danni del piccolo Giuseppe? Segnalò anomalie, ansie, paure del piccolo morto a Cardito per mano del compagno della madre, Tony Essoubti Badre, che l'ha riempito di botte per un nonnulla, uccidendolo e mandando in ospedale la sorellina? Gli inquirenti di Napoli Nord se lo chiedono. Sentiranno di nuovo Valentina, la madre dei bimbi – non indagata.

Ma stanno cercando di scoprire anche eventuali responsabilità a carico della scuola frequentata dal piccolo; sarebbe emerso infatti che il bambino si era presentato in classe con dei lividi, ma nessuno ha segnalato la cosa alle autorità. Nei giorni scorsi l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cardito su Facebook si sfogò duramente, respingendo al mittente ogni addebito circa una presunta "incuria" delle istituzioni locali sul caso di violenza familiare: "Giuseppe – disse – non è mai venuto a scuola coi lividi".

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