L’assassino del vigilante Della Corte ha avuto permessi anche per giocare a calcio
È più articolata – e probabilmente susciterà altre polemiche – la storia dei permessi dal carcere concessi al 18enne condannato per l'omicidio del vigilante Francesco Della Corte brutalmente ammazzato nella metro di Piscinola da tre balordi che volevano rubargli la pistola. Il giovane non è uscito dall'istituto penale dov'è ristretto solo per festeggiare la maggiore età, ma ha usufruito anche di permessi per sostenere un provino per una società calcistica del Beneventano.
In un altro permesso, poi, il giovane ha pranzato con la famiglia in un ristorante dello stesso comune dove si trova il carcere minorile in cui sta scontando la pena e dove ha iniziato un percorso di riabilitazione che, secondo la famiglia del vigilante che ha innescato una dura, seppur civilissima polemica con chi ha autorizzato queste uscite, non avrebbe ancora prodotto frutti.
La figlia dell'uomo ucciso, Marta Della Corte, qualche giorno fa usando i social aveva esternato tutta la propria amarezza. Pur non contestando la necessità di una pena riabilitativa e rieducativa che – come la nostra legge prescrive – prevede come obiettivo il reingresso del detenuto in società, la giovane ha affermato che secondo la sua famiglia l'assassino non ha mai mostrato né pentimento né particolare voglia di cambiare vita. Il giovane è stato condannato insieme ad altri due complici in primo grado a 16 anni e mezzo di carcere: il 19 settembre ci sarà il processo di Appello:
Ci auguriamo che il 19 settembre a chi crede che sia un passatempo divertente colpire alle spalle un essere umano, a chi ha la crudeltà di guardare negli occhi un uomo a terra ferito, indifeso, agonizzante, e continuare a colpire, a chi riesce a vivere consapevole di aver tolto un papà a dei figli ed un marito ad una moglie senza il minimo pentimento, a queste persone ci auguriamo non venga scontato nulla, ma che quel giorno la giustizia, come dovrebbe essere sempre e per tutti gli uomini in un stato di diritto, faccia il suo corso!
La figlia del vigilante: "Ogni volta è come spargere sale sulle ferite"
La notizia dei permessi concessi all'assassino del padre è stata commentata anche da Marta, la figlia di Franco Della Corte, che su Facebook scrive: "Dove si trova la forza per andare avanti? Noi ci sforziamo ogni giorno, la cerchiamo nella nostra famiglia, negli occhi di nostra nonna, la cerchiamo tra i cassetti di mio padre, nei suoi insegnamenti, ma mentre la cerchiamo ci imbattiamo in questo. Ci imbattiamo nelle foto di un killer che festeggia, ci imbattiamo nella notizia che è andato a fare i provini per una squadra di calcio. Allora quel lavoro già tanto difficile lo diventa ancora di più, perché ogni volta è come spargere il sale sulle ferite. Speriamo che tutto ciò resti solo una brutta, bruttissima pagina di questa vicenda, che mio padre possa ritornare a riposare in pace sapendo che almeno giustizia è stata fatta".