Arriva il primo weekend d'estate e anche gazebo e ambulanti del Lungomare rinnovano il campionario. Supersantos, materassini, giocattoli gonfiabili e braccioli di plastica fanno bella mostra negli espositori dei chioschi. C'è solo un problema: su tutto l'asse costiero di Napoli vige l‘ordinanza plastic free. Dal primo maggio il sindaco Luigi De Magistris ha vietato la vendita di qualsiasi materiale di plastica. Banditi, bicchierini, bottigliette e cannucce non biodegradabili. Pena pensati sanzioni pecuniarie fino a 500 euro. Qualche segnale positivo si è avvertito, soprattutto su via Partenope, dove i ristoranti si sono adeguati. Ma su via Caracciolo quasi nessuno sembra saperlo. I venditori continuano ad esporre la merce di plastica, i turisti a comprarla.
Rifiuti di plastica anche a mare, sotto il muro borbonico e incastrati nelle scogliere. Al riparo del frangiflutti all'altezza di piazza della Repubblica lo specchio d'acqua si è trasformato in un immondezzaio. Decine di bottiglie di plastica galleggiano l'una accanto all'altra.
Plastica anche nel cantiere Universiadi
Non si salva nemmeno il cantiere delle Universiadi alla Rotonda Diaz. All'interno dell'area transennata, si trovano sparpagliate sull'asfalto bottiglie di plastica schiacciate e buste di plastica, proprio sotto le impalcature dove sta sorgendo il mega-stadio di tennis del Lungomare.
Degrado nelle aiuole di viale Dohrn
I giardinetti della Rotonda Diaz, poco più avanti, offronto il solito spettacolo indecoroso. Cumuli di rifiuti lasciati ovunque. Anche qui bottigliette, cannucce, bicchierini di plastica, resti di bivacchi e perfino di un falò. Le aiuole coperte di pattume sono inavvicinabili, triste e isolato l'albero al centro della piazzola circondato dai resti di un party.
Gli acquafrescai sgomberati protestano
Più in là, sulla strada fronte mare, gli acquafrescai protestano perchè sono stati sgomberati dai posteggi alla Rotonda Diaz per far spazio proprio al cantiere. Alcuni sono intenti a spostare gli alberi e le frasche che interferiscono con i cavi dei motori diesel sul retro che alimentano i frigo dei gazebo.
“Ci hanno fatto spostare per fare le Universiadi – raccontano i venditori – Io avevo il chiosco proprio alla Rotonda Diaz. Mi hanno costretto ad andare via. Ci sono volute 6 ore per spostare la struttura. E guardate dove ci hanno messo? Queste aiuole sono una vergogna. Abbandonate al degrado e usate come orinatoio dai passanti. Sono piene di insetti e sporcizia. Ma chi verrebbe a servirsi da noi?” “Io ho 73 anni – dice uno degli acquafrescai sgomberati – e sono 60 anni che ho il chiosco sul Lungomare, ho sempre pagato le tasse. Noi siamo storici e anche la Soprintendenza ci ha riconosciuti nel progetto di riqualificazione. Invece abusano della nostra pazienza. Di chi è la responsabilità? Del sindaco, certo non nostra”.
Le Universiadi porteranno migliaia di turisti sul Lungomare, ma quando glielo si fa notare gli ambulanti non si entusiasmano. “Non ci ha aiutati la Coppa America – rispondono – figuriamoci le Universiadi. Qui da noi non verrà nessuno, perché il villaggio sarà chiuso da un muro e dentro ci saranno tutti gli stand. E quando la carovana dell'evento se ne andrà noi dovremo ancora aspettare prima di tornare nella Rotonda, perché devono smontare lo stadio e rimettere tutto a posto. Insomma, i disagi per noi dureranno almeno 90 giorni. Potevano far mettere anche noi dentro il villaggio, invece non ci hanno proprio considerato”. Proseguendo su via Caracciolo, altri mucchi di cannucce e bicchierini monouso spuntano dai cestini dei rifiuti dell'indifferenziata. Su via Partenope anche un basamento di una vecchia cassetta stradale dell'Enel diventa pattumiera per bottiglie e bicchieri di plastica.