Monetine agli elettori alla primarie Pd a Napoli, Viglione (M5S): “Chi finanzia il sistema?”
Ancora una volta, Fanpage.it, con una inchiesta video ha mostrato che la musica non cambia, quando si tratta di Partito Democratico a Napoli. Nel 2011 c'erano stati i "cinesi" chiamati a votare, nel 2016 lo scambio di monetine all'esterno dei seggi, nel 2017 gli immigrati prelevati dai centri di accoglienza e portati a votare. Durante le primarie del Pd del 2019, tutto resta pressoché invariato: monetine distribuite all'esterno dei seggi per votare, palesi indicazioni sulla preferenza da esprimere in cabina elettorale, schede strappate senza motivo, urla e risse. Sulla vicenda è intervenuto Vincenzo Viglione, consigliere regionale e segretario della commissione anticamorra della Regione Campania in quota MoVimento 5 Stelle.
"L’ultima videoinchiesta di Fanpage.it che documenta scambi di monetine davanti ai seggi per le primarie del Pd, palesi indicazioni di voto, lunghi elenchi con nomi di chi ha già votato e chi no e risse all’interno dei seggi, solleva ancora dubbi su quali reali interessi si celino dietro queste consultazioni interne. Se esponenti locali del partito, come già accaduto in occasione di precedenti consultazioni, dispensano agli elettori le monete da due euro necessarie per poter esprimere una preferenza che viene sistematicamente indicata all’ingresso del seggio, viene naturale porsi delle domande. Chi finanzia tutto questo? Qual è il vantaggio che se ne ricava? E in che modo saranno ricompensati quanti si sono resti protagonisti di questo squallido sistema?" si domanda Viglione.