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Morte di Antonio Giglio, si va verso le indagini per reati sessuali

Potrebbero essere trasferite alla sezione della procura di Napoli competente nei reati sessuali le indagini per il caso del piccolo Antonio Giglio, morto il 27 aprile 2013 precipitando dal settimo piano delle palazzine Iacp del parco verde di Caivano.
A cura di Angela Marino
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Antonio Giglio
Antonio Giglio

Potrebbero essere trasferite alla sezione della procura di Napoli competente nei reati sessuali le indagini per il caso del piccolo Antonio Giglio, morto il 27 aprile 2013 precipitando dal settimo piano delle palazzine Iacp del parco verde di Caivano (Napoli). Il piccolo, 3 anni, figlio di Marianna Fabozzi e Gennaro Giglio, è caduto dall'appartamento della nonna nello stesso stabile dove è morta Fortuna Loffredo, anche lei precipitata dall'ottavo piano dello stabile e vittima di abusi sessuali. Per la morte di Fortuna è attualmente in carcere l'attuale compagno di Marianna Fabozzi, Raimondo Caputo, 44 anni, accusato di aver commesso abusi sulla figlioletta di 3 anni e sulla stessa Fortuna. Dopo la notizia dell'arresto del 44enne si ipotizzano nuovi accertamenti sulla morte del piccolo, deceduto appena un anno prima nelle stesse circostanze.

La famiglia Giglio: "Vogliamo uscire dal clima di paura"

Proprio nelle ultime ore il padre di Antonio Giglio, il nonno e le sorelle si sono costituiti parte offesa nel procedimento aperto presso la Procura di Napoli. "La famiglia del piccolo sarà rappresentata dall'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Fortuna. Secondo quanto riferito dall'avvocato, dopo la separazione, Marianna Fabozzi avrebbe impedito al Giglio qualunque contatto con il figlioletto e anche dopo la morte del bimbo, all'uomo sarebbe stato anche impedito di recarsi al cimitero dal figlio. "Vogliamo uscire dal clima di paura e minacce e stare dalla parte delle istituzioni" hanno detto all'avvocato. Attualmente per la morte di Antonio è idagata la madre Marianna, a cui viene contestato il reato di omicidio colposo.

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