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News sulla morte di Ciro Ascione

Morte di Ciro Ascione, l’autopsia confermerebbe la caduta dal treno

L’esame autoptico avrebbe confermato l’ipotesi della caduta dal treno in corsa: le lesioni alla fronte e quelle alla nuca sono state ritenute compatibili con una caduta a forte velocità.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le indagini sulla morte di Ciro Ascione sono ad un punto, forse, decisivo. L'autopsia sul corpo del giovane, infatti, non lascerebbe molto spazio ad ulteriori ipotesi, se non quella che, lentamente, si è fatta strada con il ritrovamento del corpo sui binari, ventiquattro ore dopo la sua scomparsa. E cioé che Ciro sia caduto dal treno in corsa, mentre si trovava aggrappato alle porte di un vagone, in piedi sul predellino.

L'esame autoptico effettuato da un perito anatomo-patologo è durato circa tre ore, e vi hanno assistito anche i medici legali nominati dall'avvocato della famiglia del giovane. E che confermano in gran parte l'ipotesi di cui sopra: le lesioni alla fronte e quelle alla nuca sono state ritenute compatibili con una caduta a forte velocità, e che dunque confermerebbero che il giovane si trovasse aggrappato al vagone, cadendo a poca distanza dalla stazione di Afragola-Casoria, dove sarebbe sceso pochi minuti dopo per andare incontro al padre.

I risultati dell'autopsia sono stati tali che il magistrato ha dato il nulla osta per liberare la salma, riconsegnandola ai genitori, che continuano a non darsi pace. In un video di sorveglianza di un autoparco limitrofo ai binari si vedrebbe per un paio di secondi una sorta di "sbuffo" di polvere, provenire dalla massicciata dei binari al passaggio del treno. Non si vede altro, ma da quelle immagini si capirebbe una cosa sola: lo "sbuffo" sarebbe proprio il punto in cui il ragazzo sarebbe caduto dal treno.

E proprio delle altre telecamere di videosorveglianza, ora, sono al vaglio degli inquirenti. Le immagini di quelle del binario 5 della Stazione Centrale di Piazza Garibaldi avrebbero ripreso proprio un ragazzo attaccato alle porte del vagone in un equilibrio palesemente precario. E ora ci si chiede perché, vedendo quelle immagini in diretta, nessuno abbia dato l'allarme, facendo scattare il fermo del convoglio. Proprio sulle misure di sicurezza, caduta l'ipotesi di omicidio, ora si stanno accentrando le indagini. Ovvero, su come sia stato possibile che un ragazzo si sia aggrappato al vagone di un treno, in condizioni di equilibrio precarie, e restare attaccato alle porte per diversi minuti, fino a cadere a poca distanza dalla stazione successiva.

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