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Napoletani scomparsi in Messico

Napoletani scomparsi in Messico, i familiari si incatenano a Roma

Nuova protesta dei familiari dei tre napoletani scomparsi in Messico ormai da un anno: dopo aver atteso di essere ricevuti alla Farnesina, si è passati alle “catene” nel piazzale antistante il ministero degli esteri. Silvana Esposito, moglie di Raffaele Russo e madre di Antonio, si è sentita male ed è dovuta intervenire un’ambulanza. Una delegazione è stata ricevuta dal sottosegretario Merlo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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NAPOLI – Clamorosa protesta quella tenuta dai familiari dei tre napoletani scomparsi in Messico ormai da un anno: è da fine gennaio 2018, infatti, che non si hanno più tracce di Raffaele Russo, suo figlio Antonio ed il nipote Vincenzo Cimmino. I tre, dopo un anno di attesa, risultano ancora "scomparsi" nell'enorme paese mesoamericane, con le autorità locali che, dopo qualche iniziale indagine, sembrano aver spento i riflettori sulla vicenda.

E così quest'oggi una quarantina di familiari dei tre napoletani si sono recati alla Farnesina a Roma, per chiedere un nuovo incontro con le autorità italiane. Solo dopo oltre un'ora e mezza di attesa, sono stati fatti salire quattro dei parenti presenti, assieme al loro avvocato Luigi Ferrandino: dopo aver parlato con il sottosegretario Merlo, tuttavia, non hanno voluto lasciare la Farnesina, con Silvana Esposito (moglie di Raffaele Russo e madre di Antonio, oltre che zia di Vincenzo Cimmino) che è arrivata ad incatenarsi nel piazzale antistante il ministero degli esteri. Ad un certo punto, la donna si è anche sentita male, tanto che è dovuta intervenire un'ambulanza.

Solo a quel punto la donna ha accettato di "liberarsi" dalle catene, ed affidarsi alle cure dei sanitari. Il sottosegretario Merlo aveva fatto sapere poco prima alla delegazione di parenti salita alla Farnesina che si occuperà del caso. L'ultimo "aggiornamento" del caso era arrivato a fine dicembre, quando il sindaco di Napoli Luigi De Magistris aveva assicurato che avrebbe sentito lui stesso la Farnesina: appena una settimana prima, le famiglie si erano già presentate alla Farnesina per chiedere di continuare le indagini e fare chiarezza sulla sorte dei tre napoletani, ad ormai un anno dalla loro scomparsa e dopo mesi di silenzio dal Messico.

La Farnesina: "Prenderemo contatto con l'Ambasciata messicana a Roma"/h2>

In serata è poi stato pubblicato dalla Farnesina stessa un comunicato stampa con cui è stato reso noto l'esito dell'incontro con la delegazione di parenti dei tre napoletani scomparsi, accompagnati dall'avvocato Luigi Ferrandino. "Nel corso del colloquio", si legge nella nota del ministero degli esteri, "il Sottosegretario Luigi Merlo ha ribadito il fermo impegno del Governo italiano per una decisa azione di sensibilizzazione delle Autorità messicane perché le indagini, volte a far luce sulla sorte dei tre connazionali, proseguano in maniera concreta ed efficace e le richieste avanzate dalla magistratura italiana, nel quadro delle attività investigative condotte sulla vicenda, ricevano un rapido e completo riscontro da parte messicana. Il Sottosegretario, come primo passo, prenderà contatto con l’Ambasciata del Messico a Roma", conclude la nota della Farnesina.

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