Napoli ignora il Coronavirus sabato notte e domenica mattina. Ma ora la paura sale
Da piazza Bellini a via Aniello Falcone. Da Chiaia al Lungomare. È stato un sabato notte di scema follia e una domenica mattina "ignorante": Napoli se n'è fregata del Coronavirus. Ieri notte i baretti dello spritz e dei cocktail erano strapieni, stamane il lungomare era altrettanto pieno di gente a passeggio.
L'indicazione sul ridurre i contatti per arginare il contagio è stata accolta con fatalismo (o ignoranza): del resto che può mai fare di male una passeggiata all'aria aperta? Qualcosa cambia però dopo il tam-tam domenicale delle istituzioni. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dice che chiuderà ogni locale pubblico pieno di gente. I gestori iniziano a preoccuparsi. In serata, infatti, gli storici baretti di Chiaia decidono per la serrata, in autonomia, aspettando che la tempesta passi.
Dalla Protezione civile a Roma tambureggiano i dati drammatici: il contagio riporta oggi 8 marzo 6.387 malati, 1.326 più di ieri e 366 morti, 133 in più del giorno precedente. La paura c'è e la città serale, forse complice anche il ritorno del freddo e il maltempo, si svuota, nonostante sia la sera dell'8 Marzo, la Festa della Donna. E arrivano anche i dati dal Cotugno: 37 ricoverati, 5 loro sono intubati e ricoverati in Terapia intensiva, 6 sotto ossigeno. Il virus è invisibile e forse l'idea di poter evitare un guaio val bene una serata.