Napoli, la zia del 15enne ucciso: “Mio nipote non rubava, aveva anche paura delle armi”
"Ma quale conflitto a fuoco, a mio nipote le armi facevano paura. Hanno sparato per ucciderlo". Non usa mezzi termini Maria Pia Russo, la zia di Ugo Russo, il 15enne morto questa notte durante una sparatoria con un carabiniere fuori servizio, nel cuore di Santa Lucia, nel quartiere Chiaia di Napoli. La donna, raggiunta dalle telecamere di Fanpage.it, ha duramente contestato la ricostruzione, ancora parziale, fornita dalle forze dell'ordine. "Dicono conflitto a fuoco, dicono tante cose, ma mio nipote non era tipo da armi. Era un ragazzo buonissimo, che conosceva i problemi della famiglia e lavorava come poteva. Faceva di tutto, dal fruttivendolo al pittore, ma sicuramente non rubava, non era capace di farlo".
La donna ha descritto il nipote come "un bravo ragazzo, quieto e riservato", tanto che "se lo incrociavi per strada e lo salutavi, lui abbassava lo sguardo per la timidezza. Aveva paura delle armi, se sparavano scappava di sopra e diceva di chiuderci dentro, altro che conflitto a fuoco come stanno dicendo. Vogliono cercare di giustificarsi dicendo così". E sui precedenti del fratello Vincenzo, padre di Ugo e che sempre ai microfoni di Fanpage.it aveva detto poco prima che "hanno sparato alle spalle per ucciderlo", Maria Pia spiega: "Sì, è vero, mio fratello ha precedenti, ma che risalgono al 2004, oggi siamo nel 2020 e sono sedici anni che mio fratello non ha problemi con la legge".
E ora, la famiglia chiede solo una cosa: "Giustizia, vogliamo solo giustizia, se esiste". E la stessa zia lancia un appello al carabiniere che ha aperto il fuoco: "Dici la verità, hai 28 anni, passati una mano sulla coscienza, perché anche tu hai dei figli e possono capitarti problemi economici che ti portino a fare qualche reato. Mio nipote te lo porti sulla coscienza, avresti potuto sparargli alle gambe e invece hai puntato alla testa e al torace, per ucciderlo. Devi pagare con la giustizia".