Giacob è un migrante, in Italia regolarmente da oltre 20 anni, che ha un negozio etnico al Vasto, il quartiere popolare che si estende intorno alla Stazione Centrale di Napoli. Quando, più di una volta, gli esponenti della criminalità organizzata della zona si sono presentati nel suo esercizio commerciale per chiedergli il pizzo, Giacob si è opposto, ha detto no al racket; in tutta risposta, il 9 dicembre scorso, in pieno giorno, il migrante è stato gambizzato, cioè colpito alle gambe da alcuni proiettili in mezzo alla folla. Trasportato all'ospedale Loreto Mare, Giacob non è in pericolo di vita: ha denunciato quanto gli è accaduto, ma adesso ha paura, teme ritorsioni, come ha dichiarato lui stesso alle telecamere di Fanpage.it dal letto del nosocomio partenopeo in cui è ancora ricoverato.
"Io non voglio perdere tutto quello che ho – dice Giacob, riferendosi al suo negozietto etnico -. È l'unica cosa che ho per vivere e per dare da mangiare a me e alla mia famiglia". Il migrante racconta di aver ricevuto richieste estorsive più di una volta. "Nell'ultima occasione si sono presentati in due: mi hanno chiesto più di mille euro – racconta ancora. – Io gli ho risposto che non avevo soldi e che non gli avrei dato niente e loro mi hanno risposto che lì comandavano loro, non io, e che se non avessi pagato mi avrebbero spezzato le gambe". Il 9 dicembre, Giacob era all'esterno del suo negozio del Vasto quando sono arrivati in moto e gli hanno sparato alle gambe: "Adesso voglio chiudere il negozio, perché sono stufo di tutto questo casino". Dopo il ferimento, Giacob ha denunciato quanto gli è accaduto e sta collaborando con la giustizia, assistito dall'avvocato Hilarry Sedu. Ciononostante, il suo letto d'ospedale non è piantonato dalle forze dell'ordine.