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Stop alle notifiche di multe e atti giudiziari, è caos nella Polizia Municipale di Napoli

A Napoli ci sono 70 vigili urbani usati per la notifica di atti giudiziari. Quando però debbono consegnare verbali o atti di altri Comuni o Enti, i costi aumentano. Finora, incredibilmente, il capoluogo campano non si è fatto pagare, creando un buco enorme dal punto di vista economico. Ora per evitare guai peggiori, arriva l’ordine: non si notificano più gli atti di altri enti o di altre città. E il caos è garantito.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Mancano i vigili urbani, stop alle notifiche a pagamento di atti, multe varie, decreti e ingiunzioni eseguite dalla Polizia Locale di Napoli per conto di altri comuni o enti, come Prefettura e Motorizzazione. Con una nota inviata a tutti i reparti, il Comandante Ciro Esposito ha disposto la sospensione di tutte le attività di «notifica a titolo oneroso» per conto terzi. Il provvedimento in vigore da aprile, però, non riguarda le contravvenzioni al codice della strada emesse in città dalla stessa polizia locale di Napoli o le notifiche degli atti giudiziari previste per legge. Ma tutti gli altri atti amministrativi, sanzioni varie come lo smaltimento dei rifiuti fuori orario o contravvenzioni della Polizia Stradale, per conto terzi.

Con un costo non indifferente, considerato che ognuno dei 70 vigili napoletani impegnati in questa attività pesa in media per circa 30mila euro all'anno. Agenti che vengono distolti poi dagli altri compiti di servizio. Non solo, perché anche i rimborsi da parte di Enti e Comuni che si avvalgono del personale di Napoli arrivano in ritardo e col contagocce. Dal primo aprile, gli altri Comuni che vogliano recapitare per esempio una multa elevata sul loro territorio ad un cittadino napoletano non potranno più far ricorso ai colleghi di Napoli, ma dovranno arrangiarsi in altro modo.

Notifiche multe: Napoli paga ma non si fa pagare

Allo stesso modo, anche gli altri Comuni chiedono i rimborsi al municipio partenopeo per le notifiche eseguite dalle proprie polizie locali sul proprio territorio per conto di Palazzo San Giacomo. La maggior parte dei veicoli che transita ogni giorno a Napoli, infatti, viene da fuori città, in gran parte dai comuni dell'hinterland, come Marano, Casoria, Caivano o Quarto. Se un residente di un altro Comune prende una multa a Napoli per essere passato senza autorizzazione nelle Ztl di Napoli, questa gli viene notificata tramite posta. Se però non si riesce a individuare la persona, il Palazzo San Giacomo contatta il Comune in questione chiedendo di fare la notifica di persona. Ne è nato negli ultimi mesi un vero braccio di ferro con gli altri Comuni, che non vogliono più notificare le centinaia di atti inviate dal Municipio partenopeo, per i costi e perché tengono impegnati troppi vigili.

«A causa dell'intenso flusso di richieste di notificazione a titolo oneroso di atti provenienti da Prefettura, Motorizzazione e Comuni vari – scrive il comandante della Polizia Locale, Ciro Esposito – ad esclusione degli atti giudiziari, codesti reparti dal 1 aprile 2019 non dovranno più garantire l'attività richiesta per la priorità dovuta ai preminenti compiti di istituto. Resta ferma – precisa – l'esecuzione di ogni attività conseguenziale e accessoria a verbalizzazioni compiute da nostro personale».

Una vera e propria svolta, considerando che, come detto, sono migliaia le notifiche, tra ingiunzioni sindacali, sentenze, determine, revoche, ordinanze di confisca, pratiche di condono, disposizioni e altri atti, recapitate a casa ogni anno dai vigili, in molti casi per conto terzi. Comunicazioni che dovrebbero essere rimborsate dagli enti che hanno emesso l'atto su richiesta del Comune di Napoli, come previsto dal decreto del Ministero dell'Economia del 12 settembre 2012 (8,75 euro per le notifiche previste dall'articolo 14 legge 890/1992, 5,18 euro per quelle a mezzo raccomandata, 8,75 euro se trasmesse attraverso i messi comunali).

I numeri delle notifiche

Sono circa 50mila gli atti giudiziari notificati in media ogni anno dalla Polizia Municipale, oltre 215mila negli ultimi 5 anni. Nel 2018 sono stati 42.395 gli atti giudiziari notificati dalla Polizia Locale del Comune di Napoli, come emerge dal report del Comando di via de Giaxa aggiornato al 24 gennaio scorso, che includono tutte le comunicazioni di avvio e chiusura indagini preliminari (rispettivamente 12.744 e 10.265 notifiche) , gli atti della Prefettura (1852), le ingiunzioni di Procura e Prefettura (1232), le confische della Prefettura (2938) e le notifiche dei processi penali (13.364). Il tutto al netto dei verbali e di altre comunicazioni amministrative. E in media per queste operazioni sono impiegati «da 59 a 73 vigili», scrive il comandante. «Gli atti giudiziari da notificare e inviati al Comando di Polizia Locale dagli uffici giudiziari – ad ogni modo – vengono notificati in prosieguo a quelle che sono le attribuzioni di legge conferite agi operatori della Polizia Locale su delega dell'autorità giudiziaria. Per cui il numero di operatori impiegati è senza oneri aggiuntivi per l'Ente».

Come funziona la notifica di atti giudiziari

Per le notifiche degli atti giudiziari per conto terzi, però, il Comune di Napoli sembrerebbe non incassare nulla. «L'attività di notifica atti giudiziari – scrive il ragioniere generale Raffaele Grimaldi, in una nota del 10 aprile scorso – da parte del personale della Polizia Locale su delega di enti esterni, quali uffci giudiziari o altre autorità di polizia giudiziaria, non ha nel bilancio comunale autonoma rappresentazione. Nel bilancio, infatti, non vi sono specifici capitoli di spesa relativi a tale attività e pertanto le spese a tal fine sostenute dal Comune sono quantificabili dal Dirigente della Polizia Locale in base a dati gestionali. Inoltre, non risultano introiti da enti esterni per il rimborrso delle spese sostenute dal Comune per notifica atti giudiziari».

«Si tratta di somme consistenti – commenta Diego Venanzoni, consigliere comunale Pd, che ha chiesto approfondimenti sulla questione agli uffici tecnici – Nel corso di questi anni, la Polizia Locale di Napoli è stata impegnata nella notifica di migliaia di atti giudiziari. Eppure, sembrerebbe che non sia mai stata rimborsata per questa attività da parte di terzi».

Sull'altro piatto della bilancia, infatti, ci sono i rimborsi che il Comune dovrebbe chiedere agli enti che hanno emesso gli atti. Somme che gli altri Comuni della Campania esigono periodicamente da Palazzo San Giacomo per le notifiche fatte sul proprio territorio per conto del Comune di Napoli. Per gli atti notificati nel 2014 a Quarto per conto del Comune di Napoli (36 atti per 5,88 euro ciascuno e 13 raccomandate per 5,10 euro), solo per fare un esempio di uno dei 92 comuni della provincia, il comune dell'area nord a gennaio ha chiesto al Municipio di Napoli la restituzione di 272,10 euro di rimborso.

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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