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Napoli: terremoti e scie sismiche su Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia: cosa sta succedendo

I numerosi terremoti registrati in questi mesi tra la zona Vesuviana, Campi Flegrei e Ischia preoccupano i residenti. L’Osservatorio Vesuviano monitora in tempo reale le scosse e i vulcani attivi in Campania. Ogni mese il bollettino delle attività è un importante riferimento per capire cosa sta accadendo dal punto di vista geologico.
A cura di Cir. Pel.
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Immagine di repertorio
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NAPOLI Le scosse di terremoto a Napoli centro e le scie sismiche nella zona del Vesuvio ma anche ai Campi Flegrei e gli eventi sismici sull'isola di Ischia stanno preoccupando – non poco – i residenti che si sentono a rischio. Tutti sanno che Napoli, in realtà gran parte della Campania, è altamente sismica. La presenza del vulcano, della caldera sotterranea flegrea, la vulcanicità delle Isole del Golfo è cosa nota e arcinota. Ma qual è al momento la situazione dei terremoti a Napoli, sul Vesuvio, in zona Flegrea e a Ischia? Dobbiamo preoccuparci?

I terremoti, stando alle attuali conoscenze scientifiche in nostro possesso, non si possono prevedere. Questo è un assunto che dobbiamo mettere davanti ad ogni ragionamento. Detto ciò, è vero che una serie di monitoraggi possono darci elementi importantissimi per definire il range di pericolosità rispetto a situazioni già esistenti come un vulcano attivo.  Il ragionamento va fatto mese dopo mese,  dunque.

L'Osservatorio Vesuviano, una istituzione che da anni monitora in tempo reale le scosse di terremoto il livello sismico del territorio, vulcani, caldere e tutto quanto di attivo, ogni mese emette un bollettino per Vesuvio, Ischia e Campi Flegrei. A novembre 2018, mese di numerosi terremoti e scie sismiche, cosa ha detto il bollettino?

Situazione aggiornata dei terremoti sul Vesuvio

«Al Vesuvio – si legge – permane una sismicità di fondo con 120 terremoti registrati nel mese di novembre 2018; dai dati Gps marografici e tiltmetrici (serve a monitorare i movimenti nei terreni ndr.) non si osservano deformazioni riconducibili a sorgenti vulcaniche»  Sul fronte delle temperature rilevate «I dati della telecamera termica evidenziano nel mese di novembre 2018 un andamento sostanzialmente stabile della temperatura massima». Infine,  le analisi geochimiche: «Nin evidenziano variazioni significative alle fumarole presenti sul bordo e sul fondo del cratere. Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine».

Situazione aggiornata dei terremoti ai Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una delle situazioni da sempre più sotto controllo, visto che le variazioni causate dall'attività sismica e vulcanica  causano immediato problema alla popolazione, come il bradisismo ovvero l'aumento del livello dell'acqua e del suolo. Il bollettino dell'Osservatorio vesuviano riferisce di «32 terremoti  localizzati prevalentemente nell’area Solfatara-Pisciarelli». «L'analisi Gps ha evidenziato che l'area Flegrea è interessata da un sollevamento medio di circa 0.7 cm/mese» con un  «sollevamento registrato alla stazione Gps è di circa 31.5 cm a partire da gennaio 2014».  Sul fronte temperature «L’analisi delle serie temporali delle aree campionate della Solfatara e Pisciarelli, seppur in presenza di ampie oscillazioni a breve periodo, mostra nel mese di novembre un andamento sostanzialmente stabile». «Il flusso di CO2 dal suolo continua a mostrare valori elevati in coerenza con quelli registrati nei periodi precedenti. Nel periodo di interesse la temperatura della fumarola FLXOV3 di Pisciarelli ha mostrato un valore medio di circa 113 °C». Anche in questo caso non si prevedono evoluzioni a breve termine.

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Situazione aggiornata dei terremoti a Ischia

Altra situazione sotto stretto controllo: «Per quanto riguarda la sequenza sismica iniziata il 21 agosto 2017 – si legge – non è possibile fare valutazioni sull’evoluzione del fenomeno». Ci sono stati 20 terremoti nel mese di novembre.

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