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Vigilante ucciso a Piscinola: news sulle indagini

Napoli, uccise un vigilante in stazione: permesso premio per festeggiare il compleanno

Polemiche per un permesso premio concesso ad uno dei tre giovani condannati in primo grado a 16 anni e mezzo per l’omicidio di un vigilante nella stazione della metropolitana di Piscinola, a Napoli. L’uomo fu ucciso a sprangate lo scorso 3 marzo 2018. Le foto del giovane uscito per festeggiare il proprio compleanno hanno indignato la famiglia della vittima.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un permesso premio per festeggiare il proprio compleanno: a usufruirne, è uno dei ragazzi che appena un anno e mezzo fa, il 3 marzo 2018, uccisero a sprangate un vigilante nella stazione della metropolitana di Piscinola, a Napoli. La vittima, Francesco Della Corte, venne brutalmente assassinate con mazze e bastoni da tre minorenni, che volevano rubargli la pistola d'ordinanza. Un omicidio che sconvolse per la sua brutalità e che sconvolse anche le famiglie degli stessi ragazzini, quasi incredule che i propri figli potessero macchiarsi di un delitto così efferato.

I tre, tutti rei confessi, sono stati condannati in primo grado a 16 anni e mezzo di carcere: il 19 settembre ci sarà il processo di Appello, ma intanto, per uno di loro, le porte del carcere minorile si sono riaperte già a fine luglio, per un permesso premio concessogli per festeggiare i suoi 18 anni. E la polemica, ora, è divampata dopo che alcune foto sono state pubblicate su Facebook da alcuni familiari del giovane, a sua insaputa. Quelle immagini sono state viste anche dai familiari di Francesco Della Corte, provocandone una reazione sdegnata. Tra questi, la figlia Marta, che su Facebook ha esternato tutta la sua rabbia.

Non mi sono mai espressa direttamente tramite i social perché queste “persone”, che nel tempo continuano a dimostrarsi di una pochezza inaudita, non meritano la mia attenzione. Ma ogni volta è veramente dura. Ci hanno costretto a vivere con il cuore a metà. Il tempo aggiusta le cose, dicono, ma non sempre. Non importa quanto tempo passerà, mio padre non varcherà più la porta di casa, non incontreremo più i suoi occhi complici e non sentiremo più la sua voce o il suo profumo. Vedere chi ti ha portato via l’altra parte del tuo cuore a poco più di 1 anno dal fatto, così ritratto sui social, è dura e fa male. Mio padre era entusiasta della vita, profumava di vita e gli hanno tolto la possibilità di realizzare i suoi sogni. Ci auguriamo che il 19 settembre a chi crede che sia un passatempo divertente colpire alle spalle un essere umano, a chi ha la crudeltà di guardare negli occhi un uomo a terra ferito, indifeso, agonizzante, e continuare a colpire, a chi riesce a vivere consapevole di aver tolto un papà a dei figli ed un marito ad una moglie senza il minimo pentimento, a queste persone ci auguriamo non venga scontato nulla, ma che quel giorno la giustizia, come dovrebbe essere sempre e per tutti gli uomini in un stato di diritto, faccia il suo corso!

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