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Niente bus di notte a Scampia: se il Comune di Napoli si arrende ai teppisti

Il Comune di Napoli si arrende alle baby gang e lascia l’area Nord isolata di notte? Possibile che l’Amministrazione non sia capace di assicurare il ripristino della sicurezza per il transito degli autobus a Scampia?
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La sconfitta del Comune di Napoli e della sua Azienda di mobilità ha un nome: Scampia. La decisione di non far transitare più i mezzi pubblici di notte nelle strade dell'area Nord ritenute a eccessivo rischio baby gang è gravissima per più motivi. Il primo è quello più ovvio: le periferie già dimenticate e collegate fino a un certo orario con la metropolitana restano definitivamente isolate senza mezzi pubblici. Il secondo è il messaggio che passa: Napoli e la sua Amministrazione si arrendono alle gang di teppisti, probabilmente "pilotate" da qualcuno che non vede bene il continuo transito di bus in determinate zone.
Il terzo motivo è assolutamente politico: come può il sindaco di Napoli Luigi de Magistris non prendere immediatamente posizione sull'argomento? Ci si riempie la bocca di legalità, antimafia e lotta (per qualsiasi cosa e contro qualsiasi cosa) e poi al primo sasso scagliato contro un autobus pubblico si scappa via come dei coniglietti impauriti? Ha o non ha, il polso della città, il primo cittadino? Nel corso degli ultimi giorni abbiamo assistito all'attribuzione della cittadinanza napoletana al turco Apo Ochalan, leader del PKK; alla celebrazione del gruppo pop Pooh per i suoi 50 anni d'attività, al sindaco che annuncia «Cacceremo Matteo Renzi da Napoli». Perché tutta quest'energia non c'è, quando si parla di questioni che riguardano la vita di tutti i giorni? Non è capace di imporsi, la giunta di Napoli e far pattugliare le zone fino al ripristino della sicurezza e della legalità? È o non è in grado di garantirlo?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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