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Noemi ferita dalla camorra a Napoli

Noemi: Armando Del Re resta in carcere, oggi la decisione del gip sul fratello Antonio

Oggi Antonio Del Re, accusato di aver aiutato il fratello Armando nella pianificazione dell’agguato a Salvatore Nurcaro in cui è stata ferita anche la piccola Noemi, sarà davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. Il fratello è stato già interrogato a Siena, dove è stato bloccato dai carabinieri; per lui è stata emessa oggi una misura cautelare, resta in carcere.
A cura di Nico Falco
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Antonio Del Re e Armando De Re.
Antonio Del Re e Armando De Re.
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Armando Del Re, accusato di essere l'uomo che ha aperto il fuoco in piazza Nazionale il 3 maggio scorso contro Salvatore Nurcaro, ferendo anche la piccola Noemi, resta in carcere. Lo ha deciso il gip Alessandro Buccino Grimaldi del Tribunale di Siena, che ha emesso oggi misura di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il giovane era stato interrogato ieri dopo il fermo, avvenuto il 10 maggio in un autogrill nel territorio della cittadina toscana; era stato bloccato con la sorella e la madre, probabilmente stava andando a colloquio dal padre detenuto, Vincenzo Del Re detto ‘a Pacchiana, narcotrafficante del clan Di Lauro, per chiedergli un consiglio sul da farsi. Del Re, 28 anni, difeso dal penalista Claudio Davino, ha respinto le accuse: ha detto di essere innocente e di avere un alibi per quel giorno, che avrebbe passato insieme alla moglie. Il telefono, ha spiegato, non l'avrebbe avuto con sè perché l'avrebbe lasciato ai figli che lo usavano per guardare video su YouTube.

Per oggi è prevista la decisione del gip di Napoli sul fratello minore, Antonio Del Re, 18 anni, bloccato dalle forze dell'ordine nello stesso giorno a Nola; gli inquirenti ritengono che abbia avuto un ruolo attivo nella pianificazione della sparatoria, accompagnando Armando Del Re durante i sopralluoghi e aiutandolo poi nella fuga nei sei giorni in cui polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno setacciato il quartiere per risalire all'identità del responsabile. Anche per Antonio l'accusa è di concorso in tentato omicidio aggravato. Le indagini per la cattura sono state coordinate dal procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo insieme all'aggiunto Giuseppe Borrelli, che hanno diretto il team dei magistrati Simona Rossi, Antonella Fratello e Gloria Sanseverino.

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