
Lei chiusa in casa e vittima di un marito violento, lui che usava i social network con uno pseudonimo. Col passare dei giorni, e con l'avanzare delle indagini sulla morte di Fortuna Bellisario, emergono nuovi particolari sulla vita della coppia e di quello che accadeva tra le quattro mura di quell'appartamento al Parco La Quadra di via Mianella, a Miano. Innanzitutto, il primo referto del medico legale, intervenuto sul luogo della morte: sul corpo di Fortuna c'erano dei lividi e delle contusioni risalenti a giorni prima, il che farebbe pensare che la donna fosse stata già picchiata in passato. Poi, le testimonianze che arrivano dai familiari della vittima: negli ultimi tempi avevano visto la donna molto raramente, e sempre in compagnia del marito.
Ora altri particolari vengono fuori anche sulla vita di lui. Su quello che forse cercava di nascondere con lo pseudonimo, sulle attività su Internet, su siti frequentati e contatti allacciati.

E così emerge, dopo alcune verifiche da parte di Fanpage.it, che qualche mese fa un utente col nickname “Enzo Boxse”, lascia una recensione su un sito Internet olandese, presumibilmente dopo aver ordinato qualcosa online. Il nome è quello che Vincenzo Lopresto usava su Facebook, anche la fotografia associata a quell'account è senza dubbio la sua. “Realmente seria – scrive Enzo Boxse – persone vere che conoscono il loro lavoro”. Un commento che farebbe sorridere considerando il settore merceologico del negozio online: vende film pornografici. Ma che, alla luce di quello che poi è successo, apre a diversi inquietanti interrogativi: il commento risale all'ottobre 2018, appena cinque mesi fa.
