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Omicidio Genny Cesarano, il killer pentito sarà ascoltato nel processo d’Assise di Appello

Mariano Torre, ex componente del gruppo di fuoco dei Lo Russo, sarà ascoltato nell’ambito del processo per la morte di Genny Cesarano, ucciso in una stesa al rione Sanità il 6 settembre 2015; il ragazzo, 25 anni, era diventato collaboratore di Giustizia dopo la condanna all’ergastolo in primo grado.
A cura di Nico Falco
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Mariano Torre, ex componente del gruppo di fuoco del clan Lo Russo e luogotenente del boss, sarà ascoltato tra due settimane in Corte d’Assise d’Appello nel corso del processo per la morte di Genny Cesarano, il 17enne ucciso da una pallottola vagante il 6 settembre 2015, durante una stesa nel rione Sanità. Il killer dei “capitoni” era stato condannato all’ergastolo il 6 dicembre 2017 e successivamente aveva scelto di collaborare con la Giustizia. Ora gli inquirenti si aspettano elementi utili per far luce non solo sull’omicidio di Genny Cesarano, con l’indicazione degli altri responsabili di quel raid, ma su almeno tre omicidi, come ricostruito dalla Dda di Napoli e dal pm Enrica Parascandolo, avvenuti nell’ambito dell’offensiva dei Lo Russo verso il centro di Napoli, quando ci furono gli scontri con i Genidoni – Esposito e con il gruppo Mallo.

Nel primo grado del processo per l’omicidio del 17enne, con sentenza emessa dal gup Alberto Vecchione, furono condannati all’ergastolo Mariano Torre, 25 anni, e gli altri giovani accusati di far parte della batteria di killer al soldo dei Lo Russo: Luigi Cutarelli, 24 anni, Ciro Perfetto, 23 anni, e Antonio Buono, 29 anni. Tutti gli imputati si erano detti pentiti per quella morte, avevano chiesto perdono ai familiari della vittima e Perfetto scrisse una lettera ai genitori del ragazzo. Per quel raid, che era stato deciso in risposta ad uno avvenuto poco prima a Miano per mano dei Genidoni – Esposito, fu condannato anche Carlo Lo Russo, a quell’epoca capo del clan e identificato come mandante: per lui la sentenza era stata di 16 anni di reclusione.

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