Focolaio in ospedale a Pozzuoli, Medici (Cisl): “60 contagi, i vertici di Asl 2 si dimettano”
“All'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli i contagiati sono già saliti a circa 60, tra infermieri, medici e pazienti. Ci sono stati troppi ritardi sia nell'avere l'esito dei tamponi, che nel comunicarlo ai sindaci e alle autorità sanitarie, e nel tracciamento dei contatti. Quei contagiati andavano subito isolati, invece, sono tornati nelle loro case e ora si rischia il dilagare dei focolai. Abbiamo appreso che la Procura si è già attivata ieri per acquisire documentazione all'Ospedale. Invieremo anche noi un esposto alla magistratura per fare luce su quanto accaduto. Ma la gestione della situazione non è stata appropriata a nostro giudizio, per questo chiediamo le dimissioni della direzione generale dell'Asl Napoli 2”.
Non le manda a dire Lorenzo Medici, segretario della Cisl Fp Sanità Campania: “Non solo è mancata la tempestività nell'agire nel momento del bisogno, ma non si sono neanche fatte le dovute azioni preventive precauzionali. Perché all'Ospedale Santa Maria delle Grazie non ci sono le tende pre-triage per i pazienti sospetti Covid-19? Come si fa ad inviarli nei reparti con gli altri pazienti? Per la signora contagiata, che in questa storia è vittima, ci si è basati su un test rapido, non validato dall'Istituto Superiore di Sanità, quando poi la Tac ha evidenziato una polmonite bilaterale interstiziale”.
Quanti sono ad oggi i contagiati tra gli operatori sanitari in Campania?
“Non abbiamo numeri precisi, ma poco al di sotto dei 300, secondo le nostre informazioni. Ci sono stati focolai al Cardarelli di Napoli, al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli e all'ospedale di Nocera. In questi giorni si registrano sempre più casi in diversi ospedali campani, soprattutto sui sanitari, segnale che evidentemente i piani adottati finora non sono sufficienti”.
Cosa non ha funzionato a suo giudizio al Santa Maria delle Grazie?
“Ci sono stati ritardi sicuramente nella tempestività dell'esito dei tamponi. È stato sbagliato anche affidarsi ad un kit rapido per individuare il Coronavirus, che al momento non è validato dall'Iss, e che non sostituisce la diagnosi col tampone. Inoltre, ha difettato anche la gestione dell'emergenza. Il cosiddetto tracciamento dei contatti dei contagiati. Tutti i pazienti positivi dovevano essere subito isolati in strutture apposite. Invece si è consentito loro di tornare a casa, col rischio di infettare i loro familiari”.
Tutto sembra essere partito da un unico caso di una paziente infetta a sua insaputa. Come è stato possibile?
La signora non ha alcuna colpa. È una vittima della situazione, come tanti altri. Certo, è andata al Pronto Soccorso. Avrebbe dovuto chiamare il medico di famiglia. Ma all'Ospedale doveva esserci il pre-triage con la tenda esterna proprio per isolare subito questi casi. Non bisognava farla entrare e metterla in reparto con altri pazienti se c'è un dubbio di Covid-19. Reparti, come quelli di Medicina Generale, dove spesso non tutti gli operatori hanno un'adeguata dotazione di Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi). Bisogna attrezzare tutti i reparti per il Covid”.
Cosa è successo poi?
La signora è stata trasferita all'Ospedale del Mare, dove ci risulta che poi ci siano stati altri contagi tra gli operatori sanitari. Adesso è stata trasferita nuovamente al Loreto Mare, che è centro Covid-19. Insomma, una gestione, a nostro avviso, approssimativa, che non deve più ripetersi, perché a rischio c'è la salute e la vita delle persone. Per questo invieremo un dossier in Procura, per chiedere di fare luce su questa vicenda”.