Riapre dopo la bomba la pizzeria di Gino Sorbillo ai Decumani, e a cena arriva il sindaco Luigi de Magistris. Una visita istituzionale ma dal tono informale, e dopo tante interviste questa volta è il maestro pizzaiulo a rivolgere al primo cittadino una domanda: "Sindaco una considerazione, una valutazione…". "È molto bello vederti qui, nella normalità di una serata come un'altra. – spiega de Magistris -Noi dobbiamo far comprendere a tutti che la stragrande maggioranza dei napoletani è fatta da persone per bene che considera ogni atto di violenza contro di te o chiunque altro, come un atto di violenza contro la città. Oggi la città ha una grande consapevolezza e si sta riscattando attraverso la cultura, l'impresa, la brava gente, il turismo".
Poi il sindaco si rivolge ai suoi concittadini e non più solo a Sorbillo, soprattutto a chi ha scelto la strada dell'illegalità e a chi si trova al servizio della criminalità organizzata: "Basta violenza, anche per chi ha sbagliato nel passato faccio un appello: oggi cultura, artigianato, turismo, gastronomia, vi consentono una strada fatta di onestà, di dignità, di rispetto delle regole e di ritirarvi la sera a casa senza pensare che avete fatto un danno alla città. Essere napoletano vuol dire essere questo. Prendersi cura di Napoli, sentirsi tutti fratelli e sorelle". "Allora si ricomincia, anche se abbiamo cento anni di storia oggi è come se fosse il primo giorno", aggiunge Sorbillo in chiusura della sua ‘intervista'. "No, ci siamo mai fermati, mai mollare e mai fermarsi. Il dolore serve anche per ripartire", chiosa de Magistris.
Intanto continuano le indagini per assicurare alla giustizia i mandanti dell'attentato e gli esecutori. Gli inquirenti sono a lavoro sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno catturato l'immagine di un giovane a bordo di uno scooter che depositava davanti al locale chiuso un pacco per poi darsi alla fuga. Al setaccio ogni voce e ogni ambiente legato ai clan del centro storico e non solo: una delle voci che si rincorre è che gli autori del gesto, spettacolare e dalla grande rilevanza simbolica, abbiano voluto così mettere alle strette il clan Sibillo, limitarne l'agibilità e far tornare i suoi aderenti sotto i riflettori, marcati ancora più stretti dalle forze dell'ordine. Una strategia della tensione di camorra contro il clan che in questi anni ha conquistato terreno al centro storico e che porterebbe verso gli ultimi epigoni dello storico clan Mazzarella.