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Riapre Gino Sorbillo e a cena c’è il sindaco de Magistris che lancia un appello: “Basta violenza”

“Basta violenza, anche per chi ha sbagliato nel passato faccio un appello: oggi cultura, artigianato, turismo, gastronomia, vi consentono una strada fatta di onestà, di dignità, di rispetto delle regole. Essere napoletano vuol dire essere questo, prendersi cura di Napoli”. L’appello del primo cittadino a cena nel locale dei Decumani dopo la bomba di camorra.
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A cura di Valerio Renzi
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Riapre dopo la bomba la pizzeria di Gino Sorbillo ai Decumani, e a cena arriva il sindaco Luigi de Magistris. Una visita istituzionale ma dal tono informale, e dopo tante interviste questa volta è il maestro pizzaiulo a rivolgere al primo cittadino una domanda: "Sindaco una considerazione, una valutazione…". "È molto bello vederti qui, nella normalità di una serata come un'altra. – spiega de Magistris -Noi dobbiamo far comprendere a tutti che la stragrande maggioranza dei napoletani è fatta da persone per bene che considera ogni atto di violenza contro di te o chiunque altro, come un atto di violenza contro la città. Oggi la città ha una grande consapevolezza e si sta riscattando attraverso la cultura, l'impresa, la brava gente, il turismo".

Poi il sindaco si rivolge ai suoi concittadini e non più solo a Sorbillo, soprattutto a chi ha scelto la strada dell'illegalità e a chi si trova al servizio della criminalità organizzata: "Basta violenza, anche per chi ha sbagliato nel passato faccio un appello: oggi cultura, artigianato, turismo, gastronomia, vi consentono una strada fatta di onestà, di dignità, di rispetto delle regole e di ritirarvi la sera a casa senza pensare che avete fatto un danno alla città. Essere napoletano vuol dire essere questo. Prendersi cura di Napoli, sentirsi tutti fratelli e sorelle". "Allora si ricomincia, anche se abbiamo cento anni di storia oggi è come se fosse il primo giorno", aggiunge Sorbillo in chiusura della sua ‘intervista'. "No, ci siamo mai fermati, mai mollare e mai fermarsi. Il dolore serve anche per ripartire", chiosa de Magistris.

Intanto continuano le indagini per assicurare alla giustizia i mandanti dell'attentato e gli esecutori. Gli inquirenti sono a lavoro sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno catturato l'immagine di un giovane a bordo di uno scooter che depositava davanti al locale chiuso un pacco per poi darsi alla fuga. Al setaccio ogni voce e ogni ambiente legato ai clan del centro storico e non solo: una delle voci che si rincorre è che gli autori del gesto, spettacolare e dalla grande rilevanza simbolica, abbiano voluto così mettere alle strette il clan Sibillo, limitarne l'agibilità e far tornare i suoi aderenti sotto i riflettori, marcati ancora più stretti dalle forze dell'ordine. Una strategia della tensione di camorra contro il clan che in questi anni ha conquistato terreno al centro storico e che porterebbe verso gli ultimi epigoni dello storico clan Mazzarella.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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