L'ultima trovata dell'anonimo artista Banksy, l'opera si autodistrugge dopo essere stata venduta all'asta per 1,2 milioni di dollari ci ricorda qualcosa: che non si vende solo un quadro, ma si può vendere anche una emozione. E la frase non è di un grande artista, ma del marchese alias Riccardo Pazzaglia, nel Mistero di Bellavista, fortunato sequel di Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo.
La scena è la seguente: Pazzaglia (che nel primo film fu l'uomo del cavalluccio rosso) stavolta interpreta un abile truffatore che con la complicità della moglie (Marisa Laurito) vende finti quadri d'autore a ignari acquirenti, una volta spacciandosi per un poveraccio con necessità economiche, un'altra per un pittore stravagante che distrugge i dipinti anziché mostrarli o venderli «L'arte non si vende, l'arte si distrugge!» dichiara lo strepitoso Pazzaglia cercando di rompere la tela "Tramonto con papaveri", omaggio a Van Gogh.
Una scena davvero gustosa e che oggi è probabilmente tornata alla mente di molti affezionati di questo grande paroliere, attore scrittore e sceneggiatore, Pazzaglia, forse non ricordato il dovuto dalla città che amava tanto.