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Rifiuti: non basta il piano ecoballe di De Luca, Bruxelles batte cassa

Non basta il piano ecoballe, manca il piano regionale dei rifiuti, a fine marzo il primo saldo della sanzione europea pari a 22 milioni di euro. A pagare sarà la Regione Campania.
A cura di Antonio Musella
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Vincenzo De Luca lo aveva annunciato in pompa magna parlando a una emittente locale di Salerno: "Entro aprile partiranno i primi camion, cominceremo lo svuotamento delle 5 milioni di ecoballe dai suoli della Campania". Peccato però che lo sforzo della Regione Campania non sia sufficiente secondo l'Unione Europea. Come riferito dal Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, a fine marzo bisognerà pagare 22 milioni e 200 mila euro come prima rata della multa comminata dalla Corte di giustizia europea all'Italia per l'emergenza rifiuti in Campania. Bruxelles infatti ha giudicato insufficiente l'avvio del piano di smaltimento delle ecoballe voluto da De Luca per sanare le criticità sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania. La sanzione 2007/2195 della corte Ue prevede il pagamento di circa 120 mila euro al giorno e l'avvio del pagamento dopo sei mesi dalla sanzione emessa il 16 luglio 2015. Tra qualche giorno quindi Bruxelles batterà cassa.

I ritardi del piano regionale dei rifiuti

La Regione Campania aveva inviato all'Europa le "Linee di indirizzo" per il nuovo piano regionale dei rifiuti già nell'agosto scorso e contestualmente aveva approvato il piano per lo smaltimento delle ecoballe fino agli annunci degli ultimi giorni sulla partenza dei primi camion verso altre regioni. Tutto inutile per Bruxelles. Già perché in Campania è attualmente in vigore il piano regionale dei rifiuti approvato nel 2012 dalla giunta di centrodestra guidata da Stefano Caldoro che resta il solo riferimento normativo vigente. Per chiudere definitivamente la questione, De Luca deve approvare un nuovo piano regionale dei rifiuti che definisca i flussi, le metodologie di conferimento e smaltimento dei rifiuti e gli impianti. Solo così si eviterà di pagare le altre salatissime rate della sanzione europea. A Palazzo Santa Lucia studiano le contromosse: la nuova legge regionale sui rifiuti è ferma in commissione ambiente da diversi mesi, mentre del vero e proprio piano tecnico non c'e' ancora traccia. Agli atti ci sono solo le "linee di indirizzo" approvate ad agosto 2015, un mese dopo l'emissione della sanzione e giudicate insufficienti dagli organismi di giustizia europei. Se dopo i 22 milioni che saranno pagati nei prossimi giorni si vuole evitare di dover staccare un altro "pesante" assegno a Bruxelles, la deadline di De Luca è settembre 2016, entro quella data il piano regionale dei rifiuti dovrà essere approvato.

Non basta il decreto Renzi: a pagare sarà la Campania

Il decreto legge 185 approvato dal governo Renzi, ha stanziato nello scorso dicembre i primi 150 milioni di euro per la rimozione delle ecoballe della Campania e ne ha previsti altrettanti per i prossimi tre anni. Un investimento presentato da Matteo Renzi e dal governatore Vincenzo De Luca come "una svolta" sul tema dei rifiuti in Campania. Come ha precisato il Ministro Galletti in audizione alla commissione ambiente: "La Commissione Europea segnala che il problema delle ecoballe non è la sola questione oggetto della sentenza del 16 luglio 2015. La sentenza riguarda infatti la più ampia questione del sistema di gestione dei rifiuti in Campania, e quindi la produzione attuale di rifiuti e non soltanto i rifiuti storici".  A pagare la rata di 22 milioni di euro sarà la Regione Campania in base al sistema di rivalsa attivato dal Ministero dell'Economia nei confronti dei soggetti responsabili delle violazioni che hanno determinato le sanzioni. Si procederà dunque a un taglio dei trasferimenti alla Regione Campania di 22 milioni come compensazione.

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