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Rosa Di Domenico, l’appello della famiglia: “Circuita e rapita da un estremista islamico”

Si infittisce il mistero sulla scomparsa della 15enne di Sant’Antimo, che manca da casa dal 24 maggio scorso. Secondo la famiglia, la ragazza è stata circuita, minacciata e infine rapita da un pakistano di 30 anni, Alì Qasib, che l’aveva seguita sui social network. “La costringeva a comportarsi come una donna araba”.
A cura di Ida Artiaco
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Rosa Di Domenico (Facebook).
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Rosa Domenico potrebbe essere stata circuita sui social network e abusata da un uomo di origine pakistana sui 30 anni, tale Alì Qasib, che l'avrebbe infine rapita. È quanto sostengono i genitori della quindicenne di Sant'Antimo, scomparsa dallo scorso 24 maggio e il cui giallo continua a infittirsi con il passare dei giorni. "Questo personaggio molto inquietante – hanno raccontato il papà Luigi e la mamma Rosa Marino – ha plagiato con il terrore nostra figlia, minacciando di sgozzarci tutti. Le ha mostrato video e foto dell'Isis per costringerla a comportarsi e vestirsi come una donna araba. Non mangiava nemmeno più la carne rossa. E ora è stata rapita. Portata chissà dove".

Tra le numerose ipotesi dietro la scomparsa improvvisa della ragazza, dal rapimento per la tratta delle bianche dagli occhi azzurri all'arruolamento nell'Isis, la famiglia deve ora fare i conti anche con una possibile fuga d'amore con un uomo molto più grande di lei e legato al mondo dell'estremismo islamico. Stando a quanto riferito dai genitori della 15enne, Alì Qasib l'avrebbe letteralmente perseguitata per almeno 2 anni, arrivando a minacciare di sgozzare anche i suoi fratelli. "Proprio due anni fa – ha continuato il papà Luigi – fu colpita da un post su un social forum di un suo coetaneo che voleva togliersi la vita. Per due mesi si è impegnata a confortare quello che credeva essere un ragazzino della sua stessa età, e che invece era questo Alì Qasib. Allora Rosa ha smesso di chattare e lui è passato alle minacce, tanto che abbiamo presentato denuncia alla polizia postale. Ma lui ha continuato. Sono convinto che lui l'abbia dapprima costretta a fare delle foto, a subire poi chissà quali genere di abusi e infine l'ha costretta a seguirlo".

Da qui, l'appello rivolto, insieme al vicesindaco del comune in provincia di Napoli, alla comunità pakistana che vive a Sant'Antimo, di fornire anche il più piccolo dettaglio per poter trovare Rosa viva e riportarla finalmente a casa. "Io non mi arrendo – ha concluso il signor Di Domenico – e sono pronto a combattere. Finché Rosa non torna a casa, e fino all'ultimo giorno della mia vita".

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