Senegalese ferito, parroco napoletano: “Non è razzismo, molti africani sono litigiosi per DNA”
Una dichiarazione che farà sicuramente molto discutere quella di padre Vincenzo Balzano, parroco della chiesa Santa Maria del Buon Consiglio al Vasto. Il parroco, intervistato dal Corriere.it, ha parlato dei recenti fatti accaduti nel Rione Vasto dove si trova la sua parrocchia, e che hanno visto protagonisti diversi immigrati. Dopo alcuni casi di risse segnalati dai residenti, è arrivato anche il ferimento a colpi di pistola di un ragazzo di colore con un secondo scampato per miracolo ai proiettili.
Episodi che, secondo don Vincenzo Balzano, non sarebbero da attribuire al razzismo, ma piuttosto sarebbero dovuti "all'ignoranza nel rapportarsi con le altre persone". E non solo: sarebbero dunque gli immigrati "ce l'hanno proprio nel DNA", e che sarebbero sempre loro a non avere "rispetto né per il luogo in cui si trovano, né per le persone". Parole che fanno molto discutere, soprattutto dopo l'ondata di aggressioni a persone di colore, da nord a sud della penisola, che se in qualche caso si prova a far passare come "coincidenze", non possono certo passare come tali di fronte al loro ripetersi di continuo.
"Gli africani sono molto litigiosi, ce l'hanno nel DNA"
Questa la trascrizione dell'intervista realizzata dal Corriere.it a don Vincenzo Balzano, parroco della chiesa Santa Maria del Buon Consiglio al Vasto.
"Molto difficile.. una difficoltà di convivenza pacifica. Perché noi sappiamo molto bene che la criminalità è dappertutto, però il problema adesso è aggravato da questa presenza di immigrati che non è.. il razzismo non c'entra niente, è diventato un'intolleranza di questo comportamento dovuto a un'ignoranza nel rapportarsi con altre persone che crea, genera queste cose: pugnalate, litigi.. Diciamo che gli africani, una gran fetta di africani sono molto litigiosi, cioè ce l'hanno proprio nel DNA. Questi per niente si litigano fra di loro.. Adesso tutto questo è diventato molto diffuso, soprattutto in questa zona della Stazione Centrale, perché è un andirivieni continuo: se ne vanno alcuni e ne vengono altri, e dunque succede sempre questo".
"Io personalmente non vedo, non ho visto perché.. qua chiudo la parrocchia, chiudo, sto dentro, poi vado a casa perché non vivo qui, sto da un'altra parte. Quindi tutto quello che succede mi viene riferito dai residenti: "Padre, hanno fatto questo, hanno fatto quell'altro, e c'è questo, e c'è quell'altro".. dunque, è una convivenza molto difficile perché se vi rendete conto c'è via Firenze, piazza Principe Umberto, e tutta questa zona qui, è diventata una zona a rischio ormai. E' pericolosa proprio per quanto riguarda queste persone, che non c'entra niente il razzismo ma sono loro che non hanno rispetto dove stanno. Questo è il guaio: non hanno il rispetto, né del luogo né delle persone. Dunque qua è un continuo bivacco, poi si fermano davanti alla chiesa, accendono lo stereo, fumano, bevono.. e quello.. birra a iosa.. dunque, s'mbriacano (si ubriacano, ndr) e fanno quello che fanno. Questa è la pura e santa verità".