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Spari sui migranti a Caserta: “Salvini venga qui a vedere cos’è l’accoglienza”

Il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta, che per primo aveva denunciato l’aggressione xenofoba avvenuta nella città campana lo scorso 11 giugno, quando due ragazzi maliani ospiti dello Sprar erano stati colpiti da proiettili esplosi da una pistola ad aria compressa al grido “Salvini, Salvini”, ha invitato proprio il ministro dell’Interno a fare una visita, per vedere come funziona la vera integrazione.
A cura di Valerio Papadia
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"Salvini venga qui a Caserta a vedere come funziona il sistema di accoglienza dei migranti". Inizia così l'invito rivolto al ministro dell'Interno Matteo Salvini di Maria Rita Cardillo, una delle responsabili del Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta che per primo ha denunciato la grave aggressione xenofoba avvenuta nella città campana lo scorso 11 giugno, quando due ragazzi maliani ospiti dello Sprar sono stati colpiti da alcuni proiettili, esplosi da alcuni ragazzi con una pistola ad aria compressa, al grido di "Salvini, Salvini". Maria Rita Cardillo prosegue: "E se qualcosa non va è nelle norme che già ci sono e che andrebbero cambiate; penso alla Bossi-Fini, che porta la firma proprio della Lega di Salvini". Il centro sociale aveva già invitato a Caserta e Castel Volturno, per vedere da vicino la situazione dei migranti, il Presidente della Camera Roberto Fico, e adesso estende l'invito anche al leader della Lega.

Proprio Matteo Salvini, dopo che la notizia dell'aggressione è stata resa nota, ha manifestato perplessità sulla sua autenticità, dal momento che la fonte era un centro sociale. E invece, come mostrato alle telecamere di Fanpage.it, l'aggressione c'è stata eccome: Dabby, l'unico dei due ragazzi maliani ad essere colpito dai proiettili, mostra i segni lasciati sul suo corpo e, alle nostre telecamere, confessa di avere paura. "Abbiamo cenato insieme, durante il Ramadan – racconta – poi dopo il sottopasso di viale Lincoln da un'auto c'hanno sparato contro, all'inizio non riuscivo a capire dove mi avessero colpito, poi hanno gridato ‘Salvini! Salvini!' ed hanno sparato altri due o tre colpi e mi hanno colpito".

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