
Ben 500 biglietti gratis per le partite del Calcio Napoli destinati in parte ai consiglieri comunali, in parte al Comune, ufficialmente da regalare a studenti e associazioni. Non solo: uso del campo per iniziative sportive a sfondo sociale nei giorni di pausa del campionato, pagamenti anticipati del canone dal Napoli e una fideiussione da 900mila euro per mettersi al riparo da eventuali ritardi nei versamenti. Ecco le principali modifiche alla convenzione per l'affitto dello stadio San Paolo approvata ieri 16 luglio a notte fonda in consiglio comunale con numeri risicatissimi: solo 21 presenti, il minimo, 17 voti a favore, 4 astenuti. Il Calcio Napoli ora potrà giocare nello stadio di Fuorigrotta per i prossimi 5 anni, prorogabili di altri 5, con un canone di 835mila euro all'anno, più 90mila euro di oneri sulle pubblicità. Il club azzurro avrà la disponibilità dell'impianto 3 giorni a settimana (quando si gioca e le 24 ore precedenti e successive per allestimeno e disallestimento campo), con alcune deroghe per la Uefa, oltre a due allenamenti settimanali. Il Comune potrà organizzare i concerti durante la pausa estiva, mentre ai membri della giunta e ai consiglieri comunali spetteranno 140 biglietti omaggio per ogni partita. La covenzione per diventare effettiva dovrà essere controfirmata dal patròn azzurro Aurelio De Laurentiis.
Le novità della convenzione del San Paolo
Ma non mancano le novità. Tra le modifiche approvate spunta l'emendamento dei Verdi, che impone il pagamento anticipato del canone ogni anno “20 giorni prima dell'inizio della stagione sportiva” e la possibilità di rateizzazione previa però la stipula di una fideiussione da parte del Calcio Napoli, una polizza assicurativa o bancaria fino a 900mila euro, che scatterà in caso di ritardi nei pagamenti. Una sorta di paracadute per il Municipio, che vanta ancora gli arretrati dal Napoli per le ultime 3 stagioni.

Mancano le fatture degli ultimi 3 anni
Intanto spuntano fuori le carte sui pagamenti del Napoli, in un dossier raccolto dal gruppo M5S, di Matteo Brambilla e Marta Matano. Dagli atti acquisiti, infatti, risulta che il Comune di Napoli fino al 28 giugno scorso non ha mai “emesso le fatture per le stagioni 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019”. Solo per le stagioni 2016-2017 e 2017-2018 è partita a gennaio di quest'anno la “messa in mora”, per circa 2 milioni a stagione. Ma al 20 giugno di quest'anno, l'Avvocatura comunale non ha avviato alcun contenzioso con il Calcio Napoli per il San Paolo.
I biglietti gratis per scuole e associazioni
Ci sono poi i ticket per la Tribuna Autorità destinati al Comune. La nuova convenzione ne prevedeva inizialmente solo 140. Grazie a un emendamento proposto dal consigliere Ciro Langella, “all'Ufficio Cerimoniale del Comune di Napoli saranno forniti altri 320 biglietti del settore Tribuna per ciascuna gara casalinga della Ssc Napoli, da destinare agli studenti delle scuole pubbliche cittadine e ad associazioni presenti sul territorio cittadino che affrontano le problematiche legate al disagio minorile”. Per garantire la trasparenza nelle assegnazioni dei ticket si ipotizza una futura convenzione supplementare tra Calcio Napoli e Comune.
Gli altri due emendamenti approvati, invece, prevedono il primo (proposto dal gruppo Dema), la possibilità, previo accordo, di sfruttare il campo di gioco per “iniziative sportive con finalità sociale, destinate pertanto all'infanzia, a scuole calcio, a soggetti appartenenti a categorie socialmente disagiate, qualora la tempistica di allestimenti-disallestimenti delle partite lo consenta”. Il secondo ricalibra il pagamento degli oneri pubblicitari su 12 rate mensili posticipate, invece delle due rate semestrali previste inizialmente. Ok, anche al subemendamento proposto da Francesco Vernetti per gli spot per promuovere l'importanza della raccolta differenziata sui tabelloni del San Paolo e nei maxi-schermi.
Lo scontro in Aula sul canone
Ma è già polemica sul canone per l'ultima stagione 2018-2019 appena conclusasi. Il Napoli in assenza di un accordo col Comune avrebbe dovuto pagare l'affitto dello stadio a giornata, come ha fatto negli ultimi 3 anni, per un importo di 5mila euro più il 10% degli incassi a partita, in media circa 2 milioni di euro all'anno, per le stagioni 2016-2017 e 2017-2018. Invece, la nuova convenzione stipulata ieri è retrodatata e va a comprendere anche il 2018-2019: Per cui, per l'anno già concluso l'affitto sarà di 835mila euro e non quello previsto a giornata sugli incassi. Una sorta di “mini-condono” per alcuni. Ma secondo l'amministrazione il canone fisso potrebbe essere addirittura più vantaggioso per le casse comunali, visto che il numero degli spettatori al San Paolo quest'anno sembra non essere stato molto alto (con partite che hanno fatto appena 20mila spettatori), a causa anche della chiusura di alcuni settori per i lavori delle Universiadi.

Il giallo sull'emendamento bocciato della Sinistra che cancellava il “mini-condono”
Ma è sull'emendamento proposto da Napoli in Comune a Sinistra, primo firmatario Mario Coppeto, che si consuma il “giallo”. Il documento prevedeva di “sopprimere tutte le indicazioni relative alla stagione agonistica 2018-2019 al 2022-2023 e inserire il termine con decorrenza all'atto delle firma della convenzione e per i 5 anni successivi”. In pratica, cancellare la parte della delibera che retrodata la convenzione al 2018-2019. Ma è stato bocciato con 15 no e 13 sì. A far discutere l'uscita dall'Aula al momento del voto di alcuni consiglieri di centrodestra (Nonno, Guangi, Santoro e Moretto) in segno di protesta.
“Stanotte in consiglio comunale – commenta Diego Venanzoni, consigliere Pd – si è consumata una brutta pagina politica. Alcuni colleghi di opposizione ed in particolare del centro-destra sono usciti dall'aula durante il voto su un importante emendamento proposto dal collega Mario Coppeto, che non è passato per soli 2 voti. In aula per le opposizioni numerosi assenti anche tra le file del Pd. Se tutti avessimo rispettato il nostro impegno politico sino alla fine, se per chissà quale motivo alcuni colleghi tra Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega fossero stati presenti, poteva essere esclusa la parte che permetteva la retroattività della convenzione relativa all'ultima annualità 2018-2019 e dunque stralciato dall'accordo il riferimento che consentiva al Comune di Napoli di non incassare circa 2 milioni e mezzo utili alle casse dell'ente. Vorrei ringraziare personalmente Federico Arienzo ed Alessia Quaglietta per esserci stati ed aver dato il loro contributo con tenacia e vigore”.
E fanno discutere anche le parole del consigliere Marco Nonno in Aula. In occasione di una delibera successiva, al parere negativo a un emendamento delle opposizioni dell'assessore Clemente, Nonno censura l'atteggiamento dell'amministrazione, e parla di “mancata collaborazione” dopo quella offerta “5 minuti fa qualcuno da questi banchi”. Poi, però, alle richieste di chiarimento di Venanzoni, smentisce qualsiasi collegamento con l'emendamento Coppeto. “La collaborazione dell'opposizione in questa aula – chiarisce Nonno – si concretizza in diversi modi, come nelle discussioni per il bilancio, quando per nottate intere abbiamo assicurato collaborazione quando abbiamo cominciato ad accorpare gli emendamenti”.
Gli altri emendamenti bocciati
Non passano, invece, gli emendamenti alla Convenzione che propongono una percentuale del 15% degli incassi da bouvette e ristoranti per il Comune, proposto da Salvatore Guangi (Fi) e Marco Nonno (FdI). Quello che mette a carico del Calcio Napoli gli straordinari dei vigili urbani e la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, nonché il 50% delle spese di acqua, luce e riscaldamento. O la possibilità di aumentare di un 10% le tariffe della pubblicità.
