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Strage di Secondigliano: perizia psichiatrica per Giulio Murolo, l’infermiere killer

L’autore della strage dello scorso 15 maggio sotto l’esame di specialisti e criminologi. La perizia stabilirà se Murolo fosse lucido o meno quando imbraccio il fucile uccidendo 4 persone e ferendone altre 6.
A cura di Angela Marino
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Specialisti in psichiatria e psicologia visiteranno nei prossimi giorni Giulio Murolo, l'infermiere- killer che lo scorso 15 maggio ha ucciso con un fucile a pompa 4 persone, ferendone altre 6. Il 48enne in carcere con l'accusa di strage verrà sottoposto ad esami e colloqui con medici e criminologi per accertare il suo stato di salute mentale, ma soprattutto per stabilire se il suo stato psicologico fosse alterato quando ha impugnato l'arma per uccidere. A visitarlo saranno il professore e criminologo Francesco Bruno, la sua collega Chiara Biagini, e Tiziana Salvati, quest'ultima dirigente dell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli.

Murolo sparò in pieno giorno affacciandosi dal balcone della sua casa in via Napoli Capodimonte a Secondigliano. L'infermiere del Cardarelli uccise prima il fratello Luigi, poi la cognata Concetta Uliano. Intervenuto per fermare il cecchino, anche il vigile Francesco Bruner venne freddato dal 48enne che colpì poi il passante Luigi Cantone, "colpevole" solo di trovarsi in sella al suo scooter in via Napoli Capodimonte al momento della sparatoria. Murolo ferì poi altre sei persone. Interrogato più volte dai giudici il killer si è sempre mostrato reticente accennando solo di non ricordare bene cosa fosse accaduto e di essersi pentito per la sfilza di morti caduti sotto i colpi del suo fucile. Secondo quanto ricostruito il movente del primo omicidio che ha innescato la strage, quello del fratello di Luigi Murolo, fratello di Giulio, sarebbe un conflitto familiare. Agli inquirenti l'infermiere ha raccontato di essere stato minacciato con un coltello dal fratello, circostanza smentita dai figli della vittima e nipoti dell'assassino. Nell'appartamento di Giulio Murolo gli investigatori hanno trovato un arsenale personale di tre pistole e quattro fucili di cui due carabine e due ad aria compressa, legalmente detenute, un mitra Ak 47, clandestino, con matricola abrasa, e ben seimila cartucce. Nell'abitazione anche 6650 euro in contanti.

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