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Opinioni

Col suicidio del prof del liceo Vico la verità muore insieme ai sospetti

Con la morte del professore di 53 anni accusato di rapporti sessuali con due sue studentesse si chiude l’iter giudiziario: l’inchiesta è destinata all’archiviazione, molto probabilmente non si arriverà mai a una verità giudiziaria. La pistola con cui si è ucciso era un ricordo di famiglia. Nessun riferimento alla vicenda giudiziaria nel biglietto lasciato ai familiari.
A cura di Nico Falco
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Colpevole, o innocente. Se davvero ha avuto dei rapporti con due studentesse, come dimostrerebbero i messaggi che sarebbero intercorsi con una di loro, o se è non è vero nulla, come urlano a gran voce altri studenti, colleghi e professori. Se si è macchiato di abusi sessuali, che si configurano per l'età delle due ragazze, minori di 15 anni all'epoca dei fatti contestati, o se è solo una enorme montatura che ha portato a quel colpo di pistola in petto. Non si saprà mai: con la morte del professore del liceo Giambattista Vico si chiude il processo, si ferma l'inchiesta, si blocca qualsiasi ulteriore accertamento: una persona morta non può essere incriminata, non può passare da indagato a imputato, e nella fase delle indagini preliminari la legge prevede che il pubblico ministero chieda al gip l'archiviazione. Nè colpevole, né innocente: nel limbo.

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Il messaggio lasciato ai familiari dal prof che si è ucciso

Nel bigliettino lasciato prima di suicidarsi, Vincenzo A. non avrebbe scritto recriminazioni sull'indagine né su chi lo aveva accusato. Si tratterebbe di un messaggio privato destinato soltanto ai familiari, scritto quando ha preso la decisione di uccidersi. Forse ragionata, forse maturata. Fatto sta che sabato scorso, 15 giugno, ad ora di pranzo si è allontanato dall'abitazione dove era sottoposto ai domiciliari, è sceso in cantina, ha preso la pistola che era un ricordo di famiglia lasciatogli dal padre e si è sparato al petto. Per il momento l'ipotesi più verosimile è quella dell'archiviazione dell'indagine, sembra esclusa, almeno per ora, l'apertura di una nuova indagine per istigazione al suicidio. L'autopsia è fissata per oggi.

La veglia degli studenti davanti al liceo Vico

Quando si è venuto a sapere della morte moltissimi ragazzi si sono riuniti davanti al liceo Giambattista Vico, dove il docente di matematica insegnava fino a un paio di mesi fa, quando venne trasferito. In circa duecento hanno fatto una veglia per mostrare la loro vicinanza alla famiglia di quello che ricordano come un professore preparato e disponibile e che non credono responsabile delle accuse che gli sono state mosse. Anche in queste ore su Facebook sono parecchi i messaggi di cordoglio che vengono lasciati in memoria del 53enne, e tutti riportano la stessa tesi: innocente, senza dubbio.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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