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Tensione in Consiglio Comunale, Egidio Giordano (DeMa) inveisce contro la M5S Matano

Scontro verbale tra Egidio Giordano, esponente di DeMa, leader dei centri sociali e fidanzato della fedelissima del sindaco Eleonora De Majo e i consiglieri del Movimento Cinque Stelle. Ne nasce un duro scambio di battute che la pentastellata Marta Matano denuncia pubblicamente con una lettera al presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito: “Sono stata intimidita”. Il sindaco si arrabbia e costringe Giordano alle scuse. Il leader del centro sociale Insurgencia in un lungo post su Facebook smentisce la ricostruzione: “Mai aggredito nessuno, si è trattato di un battibecco. E De Magistris non è intervenuto”. Dopo i fatti una delegazione di parlamentari M5S ha chiesto di incontrare il prefetto di Napoli Carmela pagano è il questore Antonio De iesu per parlare della sicurezza nei luoghi della politica.
A cura di Redazione Napoli
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Egidio Giordano (DeMa)
Egidio Giordano (DeMa)

La consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle Marta Matano ha denunciato di essere stata «verbalmente aggredita» ieri 16 ottobre da Egidio Giordano, leader del centro sociale Insurgencia, esponente del partito DeMa, nonché compagno della consigliera comunale fedelissima di Luigi De Magistris, Eleonora De Majo. I fatti, riferiscono fonti a Fanpage.it, sono avvenuti durante i lavori della commissione consiliare Cultura,  presieduta dalla De Majo e sono stati riportati in una lettera inviata al presidente del consiglio comunale Sandro Fucito e agli altri presidenti dei Gruppi consiliari.

«Sono stata aggredita verbalmente – denuncia Matano che peraltro moglie del senatore pentastellato Vincenzo Presutto – da individuo successivamente indicatomi come fidanzato della consigliera De Majo che non si è curata di intervenire». «Ha inveito nei miei confronti – continua Matano – minacciandomi con espressioni del tipo ‘ti aspetto fuori' e altre frasi con fare minaccioso e intimidatorio». La richiesta della pentastellata a Fucito è quella di garantire «sicurezza politica e personale dei consiglieri e il regolare svolgimento delle attività del Consiglio e delle Commissioni», chiedendo ai vigili urbani di procedere al controllo delle persone non autorizzate che entrano nel palazzo di via Verdi.

A quanto apprende Fanpage.it da fonti interne a Palazzo San Giacomo, un Luigi De Magistris furioso per la vicenda, che rischia di inficiare i rapporti costruiti in città col Movimento Cinque Stelle soprattutto con l'area di Roberto Fico, ha organizzato oggi un incontro in Comune con Fucito, i  consiglieri M5S e Giordano. Quest'ultimo si è profuso in scuse a capo chino, sostenendo che «le sue parole sono state equivocate e che non intendeva minacciare nessuno».

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La replica di Egidio Giordano arriva attraverso un puntuto post su Facebook: «Leggo su alcuni giornali on line che ieri avrei aggredito e minacciato la consigliera Matano del movimento 5 stelle. È falso. Ciò che è vero e che ieri al termine di una commissione consiliare ho criticato aspramente la rappresentante locale dei pentastellati, per altro moglie di un senatore, per le scelte del suo partito in materia ambientale, cosa su cui per storia e biografia sono molto sensibile. Le parole di cui mi accusa la consigliera, nello specifico un fantomatico “ ci vediamo fuori” che mai rivolgerei a nessuno figuriamoci ad una donna, non le ho mai pronunciate, come possono confermare tutte le persone ( giornalisti, consiglieri comunali e municipali) che erano presenti durante il battibecco, perché di battibecco si è trattato.
La vicenda ai miei occhi appare ancora più surreale se penso che solo qualche ora fa, alla presenza del Presidente del consiglio comunale Sandro Fucito che ringrazio, con la consigliera ci siamo incontrati per chiarirci reciprocamente sulla dinamica e per smentire questa fantomatica aggressione. Incontro non spinto da una sollecitazione del sindaco ( come sostengono alcuni giornali) che sulla vicenda non ho mai sentito, ma dallo stesso presidente Fucito e finito con una stretta di mano. E quindi sono sinceramente sorpreso e dispiaciuto di questo successivo accanimento funzionale solo a screditare la mia persona».

A questa ricostruzione di Giordano, il giorno 18 ottobre, quindi a 48 ore dai fatti, Marta Matano replica ulteriormente con un'altra lunga nota: «Appare infatti singolare che la aggressione verbale sia stata eseguita da un individuo, che solo in seguito ho saputo essere il signor Egidio Giordano, appartenente ad un movimento che fa della democrazia e la partecipazione popolare la propria bandiera.  Prendo però atto – continua Matano –  che l’aggressione è tale per chi la subisce mentre per chi la fa è percepita come azione di critica aspra e per altri ancora è percepita come battibecco (che in lingua italiana è sinonimo di scontro e litigio).  Non ho sollecitato alcuna richiesta di incontro e/o di scuse, incontro che è stato invece sollecitato e proposto dal Presidente del Consiglio dopo che aveva appreso di essere stato da me cercato nell’immediatezza del fatto. Ad ogni buon conto – conclude la portavoce consiliare M5S – per quanto mi riguarda, l’incontro tenutosi presso l’ufficio del Presidente del Consiglio è stato esaustivo della questione che ritengo essersi chiusa già in quella sede».

Tre giorni dopo l'accaduto una delegazione di parlamentari M5S ha chiesto udienza al prefetto di Napoli Carmela Pagano e al questore Antonio De iesu per parlare dei livelli di sicurezza Nei palazzi della politica cittadina. Dunque con tutta probabilità questa storia non si può dire ancora arxhiviara.

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