Per chi vive sulla caldera di un supervulcano come quello dei Campi Flegrei, considerato tra i più pericolosi d'Europa, l'attenzione è sempre massima e ogni minimo sussulto del suolo, ogni scossa, viene accolta con preoccupazione. È pur vero che, trattandosi di un'area vulcanica contraddistinta dal particolare fenomeno del bradisismo, gli eventi sismici sono da mettere in conto. Tantissimi residenti a Pozzuoli, ma anche nei limitrofi quartieri partenopei di Agnano, Fuorigrotta e Bagnoli, intorno alle 7 di questa mattina sono stati svegliati dalla scossa di magnitudo 2.2 che si è verificata in zona Pisciarelli, distintamente avvertita a causa della bassa profondità. È proprio questo il motivo per cui la terra ha tremato, come testimoniano in molti, così tanto e così a lungo, come conferma a Fanpage.it la dottoressa Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, secondo cui "la scossa di questa mattina è un evento normale pur nell'anomalia della storia recente del fenomeno bardisismico".
La dottoressa Bianco spiega: "Dal 2005 ad oggi abbiamo assistito a una variazione del bradisismo, il cui processo si è accelerato. Negli ultimi 14 anni, ad esempio, il Rione Terra (l'antico centro storico di Pozzuoli, sgomberato proprio a causa del bradisismo nel marzo del 1970, ndr) si è innalzato di circa 60 centimetri. Di contro, questo non vuol dire che, ad esempio Quarto, che pure rientra nella caldera dei Campi Flegrei, abbia subito lo stesso innalzamento". E ancora: "Scosse come quella di stamattina, di magnitudo 2.2, rientrano nella normale attività della zona, considerando che non è stata nemmeno così elevata: la magnitudo maggiore registrata dal 2005, diverse volte, è stata di 2.5, come nel settembre del 2018".