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Truffa dei documenti falsi: ecco perché non si devono pubblicare sui social foto e dati

Fanpage.it ha contattato uno dei truffatori che offre documenti falsi su Internet. Si tratterebbe, a suo dire, di passaporti e patenti originali ma ottenuti tramite amicizie in Questure e uffici comunali, ma in realtà è il solito raggiro: il cliente invia il denaro, il truffatore sparisce nel nulla dopo avere incassato.
A cura di Nico Falco
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Una patente C costa 700 euro, un passaporto 1200 euro. Cinque giorni di attesa ed arriva direttamente a casa, libertà di scelta su nomi e dati da inserire. Documenti falsi, ma originali, che passerebbero tutti i controlli: non sono contraffatti, vengono realmente emessi da questure, uffici comunali e motorizzazioni, ma tramite amicizie e complici, sottobanco. Anzi, come spiega quello che propone l'affare, "è un affare di porta sul retro". In realtà si tratta solo di uno specchietto per le allodole: il documento non arriverà mai e il truffatore sparirà insieme ai soldi. Ma chi si presenterebbe mai alle forze dell'ordine per denunciare di essere stato fregato mentre voleva acquistare dei documenti falsi?

Il truffatore scrive su Facebook e risponde su Whatsapp

L'offerta è arrivata con un post su Facebook. Un account palesemente fake, la descrizione del servizio e la fotografia di una patente italiana che chissà da dove arriva. "Siamo i migliori produttori di documenti di qualità di tutti i tipi", si presenta così il truffatore. Dopo aver elencato i Paesi per i quali possono fornire i documenti lascia un numero di telefono collegato ad un account Whatsapp. E Fanpage.it l'ha contattato. Chiediamo una patente C, ci dice che servono 5 giorni e 700 euro. Ci rassicura: sono documenti originali, "registrati su tutti i database governativi, tutti autentici e producono dietro le porte da alti funzionari governativi". Traduzione traballante a parte, il messaggio è chiaro: non sono semplici documenti falsi, ma documenti originali che verrebbero prodotti tramite amicizie negli uffici che contano. Decidiamo di alzare il tiro e chiediamo quindi direttamente un passaporto: anche in questo caso non c'è problema, ma il prezzo sale a 1200 euro. Però c'è la possibilità di crearsi anche una falsa identità, non serve il nome originale: chiediamo se è possibile metterci i dati di tale Raffaello Antani (Mascetti sarebbe stato forse eccessivo), che abita in via Fuochi Fatui e festeggia il compleanno nello stesso giorno di Ugo Tognazzi. Il truffatore non prematura la supercazzola e conferma: nessun problema. Prima di andare avanti, però, vorremmo vedere qualche esempio.

Ci manda delle fotografie e dei video di alcuni documenti. Insistiamo per vederne di italiani ma, sfortunatamente, ne ha soltanto di altre nazionalità. E li ha davvero: ci mostra una foto con accanto un foglio di carta su cui c'è scritto il nostro nome, proprio per farci capire che le sue non sono fotografie prese da internet. Insistiamo nel chiedere documenti italiani, ma niente, ci dice che quelli prodotti li ha già spediti perché, essendo loro una organizzazione seria, inviano subito al cliente. Rimaniamo d'accordo che ci farà vedere quelli che sono in produzione ora e che saranno pronti tra qualche giorno.

Come funziona la truffa dei documenti falsi su Internet

Inutile dirlo, i documenti falsi-originali non arriverebbero mai.  È tutto un trucco per indurre a mandare loro del denaro. I documenti, però, ce li hanno davvero. Alcuni vengono presi da Internet, magari anche dai social network, facendo incetta dai post che (troppo) spesso vengono pubblicati da chi ritrova una patente o una carta di identità e, credendo di aiutare chi l'ha persa, ne pubblica la fotografia in cui sono visibili tutti i dati. Un altro canale è proprio quello delle vittime: il documento che viene inviato al truffatore come garanzia della propria identità ha un'altissima probabilità di finire nel giro e di essere usato come garanzia per raggirare qualcun altro.

I documenti che invece sono materialmente in possesso del truffatore, quelli di cui ci ha mandato le fotografie col "nostro" nome accanto, potrebbero invece arrivare da furti o rapine o essere semplicemente dei falsi grossolani. Curiosamente, l'orario scritto a penna sul foglio che ci fotografa, poi corretto, è quello di un fuso orario che è di un'ora indietro rispetto a quello italiano. Proprio come quello della Nigeria e dai Paesi africani da dove solitamente parte questo tipo di truffa.

Fanpage.it ha contattato uno dei ragazzi a cui hanno rubato i documenti

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Il giorno dopo il truffatore ci ha contattato: ha finalmente un documento italiano che può farci vedere, è ancora in possesso del suo capo. Si tratta di una patente di guida intestata a un ragazzo palermitano (le censure sui dati sono state applicate da noi). Fanpage.it l'ha contattato e, se ce ne fosse bisogno, è arrivata l'ennesima conferma: si trattava di una foto rubata a un giovane che non ha nulla a che fare né con la produzione di documenti falsi né coi truffatori. Marco ci ha spiegato che, per una sua leggerezza, aveva pubblicato su Instagram la foto del documento e subito era stata scaricata e condivisa su vari social network. Ed evidentemente era arrivata anche ai truffatori, che ora lo usano come inconsapevole garante per convincere le vittime. Non appena l'ha saputo, Marco ha sporto denuncia alla polizia.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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