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Universiadi 2019 Campania: manca un anno e gli impianti cadono a pezzi

Ad un anno dall’evento sportivo mondiale 2019 gli impianti cadono a pezzi, alcuni come lo stadio “Collana” sono stati esclusi. Non si sa ancora dove sarà realizzato il villaggio per ospitare i 7.200 atleti in Campania. Pronti i bandi per i lavori per meno della metà degli impianti sportivi. L’Agenzia regionale per le Universiadi in due anni non è riuscita a rispettare i tempi ma ha speso mezzo milione di euro in consulenze esterne.
A cura di Antonio Musella
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Manca un anno all'inizio della 30esima edizione delle Universiadi che si terranno in Campania nel 2019, i giochi sportivi riservati agli studenti universitari di tutto il mondo, un evento secondo solo alle Olimpiadi, un grande evento che però è già incompiuto. Siamo andati a vedere le disastrose condizioni di alcuni degli impianti che avrebbero dovuto ospitare l'evento, inoltre a 12 mesi dalla manifestazione su 63 impianti da ristrutturare solo per 25 sono stati approvati i bandi di gara. Dell'inizio dei lavori non c'è traccia. Un investimento da 270 milioni di euro finanziati dalla Regione Campania che è ridimensionato prima ancora di iniziare.

Dal Collana all'Albricci: gli stadi della vergogna

Lo stadio "Collana" nel quartiere Vomero di Napoli è il secondo impianto sportivo più grande della città dopo lo stadio San Paolo. Su quel terreno ha mosso i primi passi il Calcio Napoli nel Dopoguerra. Dopo il trasferimento della squadra a Fuorigrotta l'impianto venne utilizzato per molti altri sport dall'atletica al nuoto, dalla scherma al rugby. La struttura oggi è devastata: la pista di atletica non esiste più, ridotta ormai ad una lingua di asfalto e terra, gli spalti cadono letteralmente a pezzi come dimostrano le immagini del reportage di Fanpage.it, le aree sotto gli spalti, un tempo riservate alla scherma e all'atletica sono completamente sventrate non ci sono più nemmeno le pareti. Gli spogliatoi rimasti in piedi sono talmente infiltrati dall'acqua che il pavimento ha assunto una forma curva. Le palestre sono ridotte ad un ammasso di gommapiuma un tempo contenuta nei sacchi e nei materassi ginnici. La piscina è completamente sventrata, l'area del lancio del peso e del salto in lungo non esiste più. La tribuna a cui si accede da vico Acitillo presenta un collasso sulla parte sinistra degli spalti, frutto di un cedimento strutturale di 40 anni fa come ammettono i tecnici dell'impianto.

In compenso, in questo scenario simile ad un luogo oggetti di bombardamenti bellici che ad un campo sportivo, la Regione Campania ha speso 241 mila euro per la "messa in sicurezza" dell'impianto svolti dalla SMA Campania, società della Regione (i cui vertici sono stati azzerati dopo l'inchiesta Bloody Money di Fanpage.it). Lavori già eseguiti e ci si chiede a cosa siano mai serviti se il quadro di insieme dell'impianto suggerirebbe un'abbattimento piuttosto che una possibile messa in sicurezza. Per il "Collana" nel piano di interventi delle Universiadi erano stati stanziati 7 milioni di euro per la riqualificazione, per poter ospitare gli allenamenti delle squadre di rugby di tutto il mondo. Ma a togliere le castagne dal fuoco all'Agenzia Regionale per le Universiadi è arrivata la magistratura che alla fine di una lunga diatriba giudiziaria tra vecchi gestori privati e amministrazioni pubbliche a riportato nelle mani dei privati l'impianto.

Risultato: lo stadio "Collana" sarà fuori dalle Universiadi. "Sul Collana ha deciso la magistratura, sarà fuori dalle Universiadi, spero che quello che non ha fatto il pubblico lo faccia il privato" si augura Luisa Latella, prefetto, commissario straordinario per le Universiadi dall'8 marzo 2018. C'è da chiedersi se il pubblico sarebbe mai riuscito a riqualificare uno stadio ridotto ad un cumulo di macerie. Lo stadio "Albricci" si trova nel quartiere di Poggioreale a Napoli, è di proprietà dell'Esercito Italiano e ospita alcune squadre di rugby. Gli spalti dell'impianto, come vi abbiamo dimostrato, sono pericolanti e interdetti. Un cartello, posto dalle istituzioni militari, vieta l'accesso alle tribune. Tutta l'area riservata al pubblico è interdetta così come i bagni, i magazzini, i depositi. L'unica parte attiva è il campo, in non perfette condizioni, e una palestra esterna ricavata da una tendostruttura. Nel piano per le Universiadi per l'Albricci sono stati stanziati 1,3 milioni di euro, qui dovrebbero essere ospitate le gare di football americano. Ma ad un'anno dall'evento non esiste nemmeno il progetto definitivo per la riqualificazione della struttura. "Sull'Albricci non abbiamo il progetto – spiega il commissario Latella – quando avremo un progetto ci ragioneremo, se ce la faremo con i tempi le Universiadi si faranno all'Albricci altrimenti non si farà nulla".

Stadio Albricci: gli spalti sono inagibili e pericolanti
Stadio Albricci: gli spalti sono inagibili e pericolanti

Arrivano 7.200 atleti: dove andranno?

Le Universiadi porteranno nella città di Napoli circa 7.200 atleti da tutto il mondo. Nel piano iniziale il villaggio per ospitare gli atleti sarebbe dovuto essere realizzato al porto di Napoli. Gli atleti avrebbero alloggiato a bordo di alcune navi ancorate nel porto e tutte le infrastrutture sarebbero sorte nell'area di competenza dell'autorità portuale. Investimento previsto 2,5 milioni di euro e lavori da ultimare tassativamente entro il 30 aprile del 2019. Ma ad oggi non si ha alcuna certezza su dove realizzare il villaggio: "L'ipotesi di alloggiare gli atleti sulle navi si è fatta particolarmente complessa – dice il commissario Latella – al momento stiamo vagliando tutte le ipotesi". L'ipotesi a pochi mesi dall'evento è di spostare tutto alla Mostra d'Oltremare dove dovrebbero essere realizzate delle casette di legno, simili a quelle che vengono date ai terremotati dopo un sisma, dove alloggiare gli studenti di tutto il mondo che verranno alle Universiadi.

E il progetto ? "Lo stiamo facendo" precisa il commissario straordinario. Pertanto quei lavori che dovrebbero finire perentoriamente per il 30 aprile 2019 sono ben lontani dall'avvio.  Sull'ipotesi del villaggio alla Mostra d'Oltremare lancia l'allarme Legambiente Campania con la sua presidente Anna Savarese: "Una scelta sbagliata, fermatevi – ammonisce Legambiente in una nota – c'è un alto rischio di impatto ambientale nella costruzione di 2.500 casette per 7.200 atleti in un'area sotto tutela". Insomma tra cambio di location, assenza del progetto e polemiche sulla realizzazione delle casette, riusciranno a costruire almeno il luogo dove dovrebbero dormire gli atleti ?

Stadio Collana: le condizioni degli spalti
Stadio Collana: le condizioni degli spalti

Il lavoro dell'Aru: mezzo milione in consulenze esterne

Durante la firma del protocollo tra l'Agenzia Regionale per le Universiadi e il Coni Servizi lo scorso 3 maggio, il commissario straordinario Luisa Latella ha fatto il punto su tutti i lavori delle Universiadi 2019: "Gli impianti interessati sono 63, abbiamo circa 50 progetti definitivi pronti mentre l'ANAC ha dato l'ok per 25 bandi di gara per i lavori". Dei numeri che lasciano davvero molta preoccupazione sulla possibilità concreta di realizzare l'evento. Per 13 impianti non ci sono nemmeno i progetti definitivi, questo vuol dire che occorrerà del tempo per la loro realizzazione, poi altro tempo per l'approvazione, altro tempo ancora per la realizzazione dei bandi e solo a quel punto si potranno fare le gare d'appalto per i lavori. Come è possibile vedere nel piano dei lavori sul sito web dell'Agenzia Regionale per le Universiadi, il tempo per l'esecuzione dei lavori è in media, a seconda degli impianti, tra i 4 ed i 12 mesi. Ovviamente al netto di eventuali ricorsi delle aziende che si aggiudicheranno gli appalti, nonostante i poteri in deroga stabiliti dalla presenza di un commissario straordinario.

È possibile immaginare che i 13 impianti che ancora non hanno il progetto definitivo vedano concretamente la conclusione dei lavori tra un'anno ?

L'Agenzia Regionale per le Universiadi è stata istituita nel luglio del 2016 ed a capo fu nominato il professore Raimondo Pasquino, ex rettore dell'università di Salerno ed ex presidente del consiglio comunale di Napoli. Già nel luglio del 2017, in occasione dell'arrivo della fiaccola delle Universiadi a Napoli, l'ex presidente dell'Aru ai microfoni di Fanpage.it sostenne: "Siamo pronti su tutto e ce la faremo, siamo pronti sia sulla parte degli impianti sia su quella sportiva". Nel cda dell'Agenzia per le Universiadi vi era anche l'avvocato Almerina Bove, vice capo di gabinetto del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e titolare dell'avvocatura dello stesso ente, considerata tra i più stretti collaboratori del governatore. Dopo pochi mesi, nel marzo del 2018 il governo Gentiloni ha nominato il prefetto Luisa Latella come commissario straordinario per l'evento. Evidentemente non tutto era pronto. C'è da chiedersi su cosa hanno lavorato all'Agenzia Regionale per le Universiadi in due anni, eppure di certo non mancavano le competenze. Oltre alla dotazione organica, l'agenzia ha speso mezzo milione di euro in consulenti esterni in due anni, 517 mila euro circa. Insomma nonostante l'abbondanza di tecnici pagati con soldi pubblici, si è arrivati alla necessità di nominare un commissario straordinario per un evento che appare già irrimediabilmente ridimensionato.

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Giornalista napoletano, a Fanpage.it dal 2012, videoreporter mi occupo di cronaca, politica, inchieste ed approfondimenti. Tra gli autori di alcune tra le più importanti inchieste di Fanpage.it, mi sono occupato tra le altre cose del caso Ilaria Alpi, delle navi dei veleni, delle attività oscure dei servizi segreti italiani, del contrabbando internazionale. Sono stato tra i primi giornalisti italiani ad occuparsi della Terra dei fuochi, pubblicando negli anni per Fanpage.it numerose inchieste e approfondimenti. Mi occupo da sempre dei temi legati all'ambiente su tutto il territorio nazionale. Ho fatto parte del team di giornalisti che hanno documentato i brogli alle primarie del Pd di Napoli nel 2016 e alle successive elezioni comunali del capoluogo partenopeo documentando il voto di scambio. Vincitore nel 2019 del "Premio Landolfo" e del "Premio Donelli". HO pubblicato 5 volumi tra cui: "Chi comanda Napoli" (Castelvecchi 2012), "Il paese dei Veleni" (Round Robin 2014), "Nuovi Schiavi" (Round Robin 2015).
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