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Opinioni

Nelle Vele di Scampia c’è amianto: l’abbattimento slitta ancora. E i fondi sono a rischio

La Vela Verde di Scampia doveva essere abbattuta entro l’8 gennaio 2020, invece andrà giù non prima di marzo. Da luglio, il Comune ha impiegato 5 mesi per avere l’autorizzazione per la bonifica dall’amianto. Ed è corsa contro il tempo: già trascorsi 3 anni, ne mancano 2 alla scadenza dei fondi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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 Slitta di due mesi l'abbattimento della Vela Verde di Scampia. “C'è l'amianto”. Prima di andar giù, va bonificata. Una presenza nota da anni, quella del materiale contaminante, e con la quale hanno dovuto vivere silenziosamente per lungo tempo gli abitanti. Adesso verrà rimosso. Ma per ottenere le autorizzazioni necessarie dall'Asl, il Comune ha impiegato 5 mesi. Per questo motivo, la Vela Verde che doveva essere abbattuta il prossimo 8 gennaio, invece sopravviverà ancora per almeno altri 60 giorni. La demolizione avverrà probabilmente a marzo.

Il progetto di restyling di Scampia partito col Governo Renzi

Tempi lunghi, insomma, quelli della riqualificazione del quartiere nord di Napoli. I fondi, 40 milioni di euro circa, li ha messi il Governo Renzi nel 2017, con il progetto Restart Scampia, nell'ambito del Patto per Napoli. Da allora, una serie inenarrabile di ritardi, pasticci amministrativi e polemiche per la redazione delle liste degli inquilini aventi diritto alla casa, ha tenuto in scacco il progetto. Ma sembra arrivata la volta buona. La bonifica sembra essere l'ultimo tassello prima dell'abbattimento della struttura.

L'assessore Piscopo: “Ritardi legati alle bonifiche, a marzo la Vela giù”

Il nuovo cronoprogramma è stato al centro della commissione Trasparenza, guidata dal presidente Domenico Palmieri, con la partecipazione dell'assessore all'Urbanistica, Carmine Piscopo, e del presidente dell'VIII Municipalità, Apostolos Paipais. “Dopo l’affidamento dei lavori avvenuto lo scorso 8 luglio – spiega Piscopo – è stato necessario avviare la procedura per ottenere, da parte dell’Asl, le autorizzazioni a trattare materiali contenenti amianto, autorizzazione che è giunta il 9 dicembre. Ciò comporterà uno slittamento di 60-65 giorni nei tempi di abbattimento della Vela che secondo il cronoprogramma doveva avvenire entro il prossimo 8 gennaio 2020”.

L'appello della Municipalità: Troppo tempo perso”

Il cantiere di rigenerazione delle Vele, insomma, fatica a decollare. Per la Municipalità guidata da Apostolos Paipais ormai non c'è più tempo da perdere. “Chiediamo impegni seri sul rispetto del cronoprogramma – spiega Paipais – Abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo di concertazione tra Municipalità e amministrazione centrale proprio per essere informati sull’andamento dei lavori e poter adeguatamente comunicare con i cittadini e con i comitati del territorio. Vorremmo anche sapere se questi slittamenti inficeranno l’abbattimento delle altre Vele e i finanziamenti stanziati”.

Corsa contro il tempo, solo 2 anni per non perdere i fondi

Il conto alla rovescia per abbattere le Vele è già partito e siamo ad oltre il giro di boa. I fondi del Patto per Napoli, infatti, scadranno a fine 2022. Ci sono quindi due anni per portare a compimento il percorso iniziato nel 2017. A confermare la tempistica, in commissione Trasparenza, è stato il dirigente del servizio Pianificazione Urbanistica Attuativa Massimo Santoro: “Il termine per l’obbligazione giuridicamente vincolante è il 31 dicembre 2022”, spiega.

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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