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Vomero, guerra sulle potature, la Municipalità: “I giardinieri non vogliono lavorare”

Lettera al vetriolo del presidente della V Municipalità al direttore Auricchio: “Accampati motivi anomali”. Ma è bufera sugli interventi eseguiti dai privati in via Piscicelli. I comitati ambientalisti nominano un perito agronomo: “Quelle piante stavano bene”. Pronta denuncia in Procura. Oggi capitozzati gli alberi di via Orsi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È guerra sulle potature degli alberi al Vomero e all'Arenella. Il presidente della V Municipalità Paolo De Luca a fine novembre scrive una lettera infuocata al Comune: “I giardinieri municipali si rifiutano di potare gli alberi”, adducendo motivi, “sconfessati e anomali”. Secondo il presidente, i giardinieri “continuano a percepire il proprio compenso – tuona De Luca – che genera un costo per il Comune, assolutamente improduttivo”. Per aggirare l'impasse istituzionale, allora, si sono mossi i privati che hanno avviato le potature in via Piscicelli. Ma è bufera. “Capitozzati 50 alberi senza autorizzazioni”, attaccano i comitati ambientalisti. Altre capitozzature sono state fatte oggi in via Orsi. Qui, un giardiniere viene immortalato in un video, acquisito dal consigliere Marco Gaudini, mentre in bilico su un albero, brandisce una motosega senza imbracatura o cavalletto. Le associazioni ambientaliste hanno assunto un agronomo privato e minacciano denuncia in Procura. “Nel caso di via Piscicelli – scrive il perito Giuseppe Esposito nella sua relazione – non trattandosi di essenze di alto fusto tali da rappresentare un eventuale pericolo futuro, è da ritenere che tale intervento sia stato fatto solo per evitare gli interventi successivi di potatura di mantenimento o di contenimento”.

Vomero e Arenella senza manutenzione del verde da anni

Il quartiere collinare, salotto buono della città, negli ultimi anni è caduto preda del degrado. Finora, tra il 2018 e il 2019, si contava un solo intervento di potatura in via Bernardo Cavallino. Per il resto più nulla. Solo nelle ultime settimane c'è stata una ripresa, con le capitozzature, contestate dai comitati ambientalisti, in via Piscicelli e oggi in via Orsi. Sulle barricate, il “Comitato Gazebo Verde per la Difesa del Verde Urbano”, diversi consiglieri municipali e i consiglieri comunali Diego Venanzoni (Pd) e Marco Gaudini (Verdi), presidente quest'ultimo della commissione Ambiente.

La lettera di Paolo De Luca : “I giardinieri non vogliono lavorare”

Il caso esplode nelle ultime settimane. Con una lettera del 26 novembre scorso, indirizzata al direttore generale del Comune, Attilio Auricchio, il presidente della V Municipalità Paolo De Luca punta il dito sul “mancato svolgimento delle attività di manutenzione del verde” nel quartiere. “In data odierna – scrive De Luca – personale dell'Uo Giardini facente capo al SAT (Servizio Attività Tecniche) della V Municipalità, nonostante la disponibilità accordata da Asìa Napoli Spa ad assicurare la messa a disposizione di uomini e mezzi per il trasporto delle maestranze e il conferimento degli sfalci, non avrebbe fornito altrettanta disponibilità a programmare e quindi realizzare, a partire dalla giornata del 27 novembre, gli interventi di potatura del basso fusto disposti dalla Municipalità”.

“In particolare – prosegue la nota – era stato richiesto al Servizio Giardini di predisporre a partire da domani, e a seguire, interventi di potatura del basso fusto in via Piscicelli e in prosieguo su via Giotto e via Orsi. Il personale, sollecitato in tal senso, avrebbe fornito riscontro negativo alle istanze della Municipalità, motivando il proprio diniego a fronte del mancato riconoscimento dei benefici economici connessi alla turnazione, oltre alla impossibilità di movimentare le maestranze (sconfessata dalla più volte comunicata disponibilità di Asìa) e di operare con i motosega in avaria (circostanza anomala, visto che le attrezzature per la potatura risultano, di fatto, inutilizzate)”.

Per questi motivi, De Luca ritiene che “la paralisi – motivata o meno – del servizio Giardini debba essere necessariamente risolta dagli Uffici competenti al fine di evitare un serio danno all'Ente. Danno generato dal fatto che le maestranze continuano a percepire il proprio compenso che genera un costo per il Comune, assolutamente improduttivo”. E “aggravato da disagi e rischi con riferimento alla parzialmente compromessa fruibilità degli edifici scolastici e al rischio schianto delle alberature di basso fusto”.

A ottobre il sollecito (inutile) al Comune

La lettera di De Luca segue un altro sollecito inviato dalla Municipalità Vomero-Arenella a Palazzo San Giacomo il 23 ottobre, all'assessorato al Verde, allora retto da Ciro Borriello. Nella nota urgente, Paolo De Luca lamenta:

al termine della scorsa stagione autunnale e del primo periodo primaverile alla V Municipalità è stato eseguito un unico intervento di potatura delle alberature di alto fusto in via Bernardo Cavallino. La mancata potatura comunale e la totale assenza di manutenzione delle alberature di alto fusto hanno generato notevoli problemi alla cittadinanza, fino a determinare casi di pericolo per la pubblica e privata incolumità che hanno reso necessari interventi reiterati dei Vigili del Fuoco”. Per tanto, chiede di conoscere la programmazione e di provvedere alle potature di alto fusto, in particolare nelle strade: via Domenico Fontana, via Morghen. Via Cimarosa, via Vaccaro, via Mattia Preti, via Gemito, via Saverio Altamura, via Francesco De Mura, via Luca Giordano, via Enrico Alvino, via Merliani”. Nonché “di ricevere notizie certe in merito al programma di ripiantumazione, più volte annunciata dal Municipio, ma mai attuata.

Il caso degli alberi di via Piscicelli

Palazzo San Giacomo però non si muove. Così, al Vomero-Arenella cominciano ad attivarsi i privati. E scoppia una nuova polemica. “Bisogna accendere un faro sulla questione delle potature degli alberi – commenta Maria Teresa Ercolanese, presidente del Comitato Gazebo Verde per la Difesa del Verde Urbano – Noi abbiamo iniziato la nostra attività in occasione dell'infestazione di cimici sugli alberi di via Scarlatti. All'epoca abbiamo raccolto oltre mille firme e oggi il comitato conta circa 500 iscritti. Le capitozzature non sono il metodo giusto per affrontare le potature. In via Piscicelli è stato compiuto uno scempio e vogliamo evitare che si ripeta. Abbiamo chiesto alla Municipalità di presentare le autorizzazioni e il bando che hanno consentito di fare le potature in quella strada. Ma finora non abbiamo visto una carta. Non si sa chi abbia fatto le potature, con quale autorizzazione, con quale ordinanza, visto che la strada non è stata nemmeno transennata. Mi chiedo cosa facciano gli 11 giardinieri della Municipalità che sono al Parco Buglione, di cui 4 prossimi alla pensione. Per questi motivi abbiamo affidato un incarico ad un perito agronomo per verificare le potature di via Piscicelli e valutiamo con il consigliere Diego Venanzoni di presentare un esposto in Procura”.

La relazione del perito: “In via Piscicelli gli alberi capitozzati stavano bene”

L'agronomo Giuseppe Esposito ha condotto le indagini sugli alberi di via Piscicelli, del tipo “Ligustrum l. presenti lungo i due lati della strada”. La relazione è stata depositata l'11 dicembre scorso. “I Ligustri l. di via Piscicelli – scrive – sono stati capitozzati. Tale pratica è il taglio indiscriminato del fusto,delle branche primarie, o di grossi rami. Il motivo più comune per cui si pratica la capitozzatura è la riduzione delle dimensioni di un albero di alto fusto, nel timore che possa col tempo rappresentare un pericolo se non controllato nella sua crescita. La capitozzatura non è un metodo adeguato di riduzione dell’altezza ed in generale delle dimensioni della chioma di un albero, e tra l’altro non riduce il pericolo di ribaltamento né di cedimento, scusanti addotte per giustificare tale intervento “dagli addetti ai lavori”. Inoltre i tagli inferti al legno, sono una facile via d’accesso per batteri e funghi lignivori, responsabili del “marciume del legno” che contribuiscono così a minarne la stabilità, soprattutto se tali tagli non vengono protetti da appositi mastici, cosa che peraltro non si evince dal sopralluogo”.

“Nel caso di via Piscicelli – aggiunge – non trattandosi di essenze di alto fusto tali da rappresentare un eventuale pericolo futuro, è da ritenere che tale intervento sia stato fatto solo per evitare gli interventi successivi di potatura di mantenimento o di contenimento che di norma dovrebbero essere fatti durante tutto l’anno, ed in periodi ben precisi, regolamentati da Legge, secondo un preciso calendario di programmazione agronomica per il Verde Pubblico”. “La “capitozzatura” – conclude – è considerata un intervento di potatura straordinaria, consentita solo per alcune specie arboree censite, previa autorizzazione. Pratica vietata in altri paesi d’Europa, è ancora, purtroppo, molto diffusa in Italia. Un albero capitozzato impiegherà anni per il ripristino totale della sua chioma, e non solo non avrà energia per sé, ma farà mancare per anni ossigeno alla città".

La polemica: pronto un esposto in Procura

“In questi giorni a via Piscicelli – scrivono il Presidente della Commissione ambiente del Comune di Napoli e quello della municipalità 5, rispettivamente i consiglieri Marco Gaudini e Giovanni Greco – si è assistito ad un vero e proprio attacco alle alberature, messo in atto da alcuni privati insieme ai giardinieri afferenti al servizio della Municipalità 5. Le chiome andavano sì potate, ma non completamente azzerate. Il tutto -aggiungono – è stato fatto senza il rispetto delle più basilari norme sulla sicurezza del lavoro, arrecando disagio alla cittadinanza”. In un video acquisito da Marco Gaudini, inoltre, vengono immortalate le capitozzature in via Orsi, eseguite da giardinieri arrampicati sugli alberi senza cavalletto, con la motosega in mano.

Diego Venanzoni (Consigliere PD al Comune di Napoli) e Alessandro Capone (Consigliere PD alla V Municipalità) in un'interrogazione al Comune chiedono di fare luce sulla vicenda: “Dalle segnalazioni arrivate – scrivono – una ditta privata avrebbe svolto attività di potatura ed abbattimento dei fusti, ed in taluni casi di cementificazione delle relative radici, presenti in via Piscicelli. Attività che sarebbe stata finanziata attraverso una presunta raccolta fondi degli esercenti della zona, al fine di mettere in sicurezza la strada e sopperire alle gravi inadempienze di questa Amministrazione”. Per questo, i consiglieri hanno chiesto tutta la documentazione relativa. “Chi ha permesso questo scempio – incalzano i coportavoce del circolo dei Verdi Arenella Vomero, Francesca Ciani e Ferdinando D'Ambrosio – dovrà assumersi la responsabilità politica e personale. La collaborazione dei privati è una delle strade auspicabili e perseguibili, anche per la cura del verde, ma in questo caso si è persa un'occasione, oltre ad aver arrecato un grave danno al patrimonio arboreo del nostro quartiere".

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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