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Chiude Whirlpool a Napoli, parla Luigi Di Maio: “Non si prende per il culo lo Stato italiano”

In corso, al Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, l’incontro tra il governo, la Whirlpool e i sindacati per discutere il futuro dello stabilimento di Napoli, del quale l’azienda ha annunciato la chiusura, mettendo a rischio 430 posti di lavoro. “Dal 2014 Whirlpool ha intascato 27 milioni di euro di fondi pubblici” ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Domani assemblea degli operai allo stabilimento di via Argine.
A cura di Valerio Papadia
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Crisi Whirlpool vertice al ministero dello Sviluppo Economico a Roma dove è stato da subito convocato il tavolo di crisi tra il governo, l'azienda di elettrodomestici e i sindacati per discutere del futuro dello stabilimento di Napoli Est, del quale l'azienda ha annunciato la chiusura, mettendo a rischio il posto di lavoro dei 430 dipendenti. Durissimo il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che ha così aperto la discussione sul futuro dello stabilimento di Napoli: "Dal 2014 ad oggi la Whirlpool ha intascato 27 milioni di fondi pubblici .Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo governo" .

"Il settore non è in crisi e siamo certi che se vogliono andare via da Napoli è per andare a produrre in Polonia piuttosto che in Ucraina, chi firma un piano industriale a ottobre e dopo pochi mesi comunica che se ne va, sicuramente pensa che il governo non abbia voce in capitolo sulla politica industriale del proprio Paese. Voglio sperare che il governo non sapesse nulla prima" ha invece dichiarato Francesca Re David, segretario generale della Fiom.

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Operai Whirlpool Napoli in presidio al Mise

In previsione dell'incontro sul loro futuro che si sta svolgendo a Roma, questa mattina i dipendenti dello stabilimento Whirlpool di Napoli, sito alla periferia orientale della città – che dal giorno dell'annuncio della chiusura sono in presidio fisso all'esterno dello stabilimento – sono partiti alla volta della Capitale per presidiare il Ministero dello Sviluppo Economico. Circa 350 operai napoletani, con 9 autobus, sono partiti questa mattina dal capoluogo campano e hanno raggiunto Roma, dove hanno presidiato gli uffici del ministero indossando magliette con la scritta: "Napoli non molla" e mostrando cartelli che rimarcano la decisione dall'azienda, assunta otto mesi fa, di investire 17 milioni di euro nello stabilimento di Napoli, impegno poi disatteso con l'annuncio di voler cedere lo stabilimento.

I lavoratori  in serata hanno fatto sapere che si riuniranno in assemblea domani, mercoledì 5 giugno alle 10, nello stabilimento di via Argine a Napoli per confrontarsi sull'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo Economico. Le organizzazioni sindacali illustreranno quanto emerso nell'ambito dell'incontro al Mise a partire dalle posizioni espresse dal ministro Di Maio e condivise da Fim-Fiom-Uilm.

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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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