Whirlpool, il ministro Patuanelli lascia l’incontro con l’azienda: “Non vendete sede di Napoli”
Un incontro burrascoso, non proprio costruttivo, quello andato in scena nel primo pomeriggio di oggi presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, dove il governo ha incontrato i vertici della Whirlpool per discutere del futuro dello stabilimento di Napoli, del quale l'azienda svedese di elettrodomestici ha annunciato la cessione di ramo d'azienda in favore della Passive refrigerations solutions, società con sede a Lugano. Luigi La Morgia, ad di Whirlpool, ha ribadito l'intenzione di vendere la sede di Napoli Est, come unica soluzione per ovviare ai problemi di produttività dell'impianto. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, allora, ha abbandonato bruscamente l'incontro, chiedendo ai vertici dell'azienda di elettrodomestici di interrompere la cessione e di chiedere scusa ai 420 dipendenti che rischiano il posto di lavoro, condizioni senza le quali, secondo il ministro, non è possibile intavolare un discorso con il governo.
Gli operai Whirlpool in protesta da giorni
L'annuncio di Whirlpool di voler vendere lo stabilimento di Napoli è arrivato 3 giorni fa, il 17 settembre, proprio durante un incontro al Mise. Una delegazione di operai dello stabilimento di via Argine, giunta a Roma, aveva protestato a gran voce, chiedendo ai sindacati di abbandonare il tavolo tecnico. Il giorno successivo, alcuni dipendenti si sono recati sull'Autostrada A3 Napoli-Salerno e hanno bloccato, per ore, la circolazione automobilistica. Ieri, durante le celebrazioni per il miracolo di San Gennaro, una delegazione di operai si è recata all'esterno del Duomo di Napoli per cercare un dialogo con il cardinale Sepe, il sindaco Luigi de Magistris e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.