Dopo sette anni di proteste finite perfino in tribunale e di battaglie annunciate e portate avanti con l'ala più a sinistra del suo popolo elettorale, Luigi De Magistris accetta in toto il piano del governo per Bagnoli. Si tratta dello stesso piano predisposto all'epoca dall'allora premier Matteo Renzi contro cui il due volte sindaco di Napoli aveva ingaggiato un duro scontro prima delle elezioni Amministrative che l'hanno poi riconfermato. Uno scontro il cui punto più alto fu l'ormai noto «Renzi ti devi cacare sotto» gridato ad una folla in visibilio durante la campagna elettorale.
«De Magistris ha firmato il mio piano Bagnoli, solo che non dovevo esserci io…» ha detto ieri Matteo Renzi a margine dell'intervista al nostro direttore Francesco Piccinini nella redazione di Fanpage.it. «Mi sembra – ha spiegato il segretario del Pd ed ex capo del governo – che quel progetto che nell'aprile 2016 fu accolto con qualche sassaiola e qualche polemica stia andando avanti. Mi pare che il Comune che abbia un atteggiamento diverso rispetto a prima».
Un orientamento diverso che in effetti oggi, giorno della firma del patto, il sindaco con la bandana ha confermato: «Non ho cambiato idea – ha detto – ma sono cambiate le modalità con cui altri si sono rapportati con il Comune ed è cambiato il presidente del Consiglio». Non ci sono quindi cambiamenti nel faldone che traccia il futuro dell'ex area Italsider, bloccata da trent'anni, ci sono soltanto mutati equilibri politici. L'attuale premier Paolo Gentiloni non è considerato da DeMa & co. un competitor politico.
Il testo dell'intesa, è tutto consultabile on line, sui siti del Governo, della Regione Campania e del Comune di Napoli. Prevede il completamento della bonifica bis, la balneazione dell'area e di ricostituire – come prevede il piano regolatore generale di Napoli – la linea di costa completa
«Non sono mutate le nostre critiche all'articolo 33 e allo Sblocca Italia» dice il primo cittadino che a margine della firma in prefettura col ministro del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti ha fatto capire di voler partecipare alla riunione della cabina di regia convocata per il 27 luglio e a cui è attesa anche la partecipazione del presidente del Consiglio. «La prossima riunione della cabina di regia – ha spiegato il sindaco, a margine della firma – sarà quasi un Consiglio dei Ministri allargato alla Regione Campania e al Comune di Napoli. Se così fosse – ha aggiunto – sarebbe un segnale forte con cui si darebbe rilevanza nazionale, e non solo, alla questione del rilancio di Bagnoli su cui si gioca una partita nazionale».
Centri sociali contro De Magistris: "In piazza"
I centri sociali che hanno sostenuto la cavalcata elettorale del sindaco sono ora in aperta contrapposizione con quest'ultimo sui temi ambientali, in primis proprio su Bagnoli. Oggi su Facebook circola l'evento "Fiato sul Collo – Tutti al consiglio comunale su Bagnoli" che prevede un presidio lunedì 24 sotto Palazzo San Giacomo, durante la seduta del Consiglio comunale di Napoli dedicata a Bagnoli e ai contenuti dell'intesa istituzionale: «Bagnoli libera – si legge – farà sentire il suo fiato sul collo con la stessa forza e determinazione che ha fatto sì che i suoi punti saldi sostituissero i giochi di potere delle slide di Renzi e Nastasi». Le diplomazie di Dema, a partire dal fratello del sindaco Claudio De Magistris alla moglie Maria Teresa Dolce fino al fido capo di gabinetto Attilio Auricchio e a tutta quell'area del centro sociale Insurgencia oggi inglobata nell'Amministrazione comunale cercano di ricomporre una frattura che al momento – ed è palese perfino ai più superficiali osservatori delle dinamiche ‘social' dei supporter arancioni – pare insanabile.