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Opinioni

Benzina col trucco: capire se il distributore è manomesso o c’è carburante di contrabbando

Ci sono dei piccoli accorgimenti che un automobilista o un motociclista può adottare per capire se lo stanno truffando alla pompa di benzina. Due le possibilità: che il distributore sia manomesso e che nel serbatoio finisca aria al posto del carburante o che la benzina sia alterata con prodotti che danneggiano il motore.
A cura di Nico Falco
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[Immagine di repertorio]
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Rifornimento appena effettuato, ma la lancetta proprio non vuole saperne di salire. O, ancora peggio, dopo pochi chilometri il motore inizia a sussultare, perde di potenza, la macchina si spegne; e il meccanico che, con l'aria di chi la sa lunga, fa la stessa domanda: “Dov'è che hai fatto benzina l'ultima volta?”.

Tra colonnine con display modificato, benzina di contrabbando e olio lubrificante spacciato per carburante, sono diverse le insidie che possono nascondersi in una stazione di servizio. Molti episodi, conferma la Guardia di Finanza, riguardano le cosiddette “pompe bianche”, che non sono sottoposte a controlli da parte delle grosse compagnie, ma non mancano casi in cui la truffa si annida anche in quelle con tanto di logo.

Il caso scoperto a Napoli, in un distributore di via Marina, è forse quello più clamoroso: il gestore della stazione di rifornimento aveva manomesso due colonnine con un sistema tecnologico finora mai riscontrato in situazioni analoghe. Il distributore di gasolio era stato modificato con una leva che, quando azionata, faceva partire il conteggio dei litri già quando la pistola veniva estratta dall'alloggio e riduceva l'erogazione del 30%: il cliente, che sceglieva la “pompa bianca” sperando in qualche centesimo di guadagno, si trovava così a pagare un prezzo che poteva arrivare al doppio. Sulla colonnina della benzina, invece, era installato un dispositivo controllato da un telecomando che, se azionato, faceva scorrere più velocemente il conteggio sul display e bloccava anche l'erogazione: per l'automobilista un bel pieno d'aria, pagato a prezzo della senza piombo.

In casi come questi, l'unica è controllare la lancetta sul cruscotto e cercare di capire se lo spostamento corrisponde a quanto dovrebbe esserci nel serbatoio. Un altro sistema è azzerare il contachilometri parziale e verificare se i chilometri percorsi sono compatibili con il rifornimento fatto.

In un'altra pompa di benzina, vicina alla prima, le Fiamme Gialle hanno invece scoperto che erano stati manomessi i sigilli, in modo da alterare il conteggio dei litri erogati. Un sistema solitamente utilizzato da chi smaltisce carichi di carburante di provenienza illecita. E, a chi incappa in distributori di benzina di contrabbando, va decisamente peggio. Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato che, in questi casi, nel serbatoio ci può finire di tutto: dal carburante agricolo all'olio lubrificante. I danni per il motore sono devastanti e spesso l'unico rimedio è la sostituzione completa. In questo caso l'automobilista non può fare altro che rivolgersi al meccanico quando si accorge di un cambiamento delle prestazioni della vettura.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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