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Opinioni
Crisi di governo 2019

Bufera per il selfie di Matteo Salvini col figlio del boss di Scafati Franchino “la belva”

Il figlio di Francesco Matrone, boss di Scafati (Salerno) noto come Franchino ‘a belva, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un selfie con l’ex ministro Matteo Salvini. Ad accompagnare lo scatto, la didascalia: un caffè insieme al mio caro amico Matteo. Il presidente della Commissione parlamentare Antimafia e i due componenti del M5S campani chiedono chiarimenti.
A cura di Nico Falco
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"Un caffè insieme al mio caro amico Matteo". La didascalia accompagna una fotografia pubblicata su Facebook un paio di giorni fa. Il "Matteo" è Matteo Salvini, l'ex ministro dell'Interno, che in più occasioni ha mostrato la predilezione per i selfie e per le foto con i supporter. E anche questo, a prima vista, sembrerebbe proprio uno dei tanti scatti con cui, nei mesi di Governo e da sempre in campagna elettorale, il leader della Lega è comparso sui social. Questa volta, però, la fotografia è destinata a sollevare un polverone: il ragazzo con lui, che poi ha pubblicato la fotografia sul proprio profilo Facebook, è Antonio "Michele" Matrone, figlio di Francesco, un killer di camorra condannato all'ergastolo dalla Corte di appello del Tribunale di Salerno nel 2009.

Francesco Matrone, alias Franchino ‘a belva, è stato arrestato il 17 agosto 2012 ad Acerno, quando era inserito, per cinque anni, al vertice della lista dei super latitanti. Era ritenuto a capo del clan di camorra di Scafati che porta il suo nome e che agli inizi degli anni '80 era alleato con il gruppo di Carmine Alfieri e Pasquale Galasso, vertici della Nuova Famiglia. La fotografia è stata pubblicata dal quotidiano locale Metropolis e sarebbe stata scattata domenica scorsa a Vignola, in Emilia Romagna, dove il leader leghista ha tenuto un comizio; Antonio Matrone vive nelle vicinanze e avrebbe approfittato di quell'occasione per la fotografia.

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 Commissione Antimafia e M5S: "Foto col figlio del boss, Salvini chiarisca"

"Il segretario della Lega ci dica se la foto è stata scattata quando era ministro, se è davvero amico di Michele Matrone ed i suoi rapporti con lo stesso". Lo chiedono Andrea Caso e Francesco Urraro, membri campani della commissione parlamentare Antimafia, con la portavoce Virginia Villani della commissione Lavoro alla Camera. La loro richiesta di chiarimento è stata appoggiata dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, che a sua volta ha chiesto chiarimenti sullo scatto.

"Il ministro del più selfie per tutti ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora – dicono Caso e Urraro – ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c'è da piangere perché getta ombre su una persona che è stata ministro dell'Interno fino al giuramento del nuovo Esecutivo. Per questo motivo chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in commissione Antimafia. Poco conta dove è stata fatta – continuano – scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata.

Certe foto non sono solo passaggi per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare. No, al Sud certe foto sono molto di più, sono lette talvolta dalle sigle mafiose locali come l'apertura di uomini dello Stato a poteri antistatali. Specie quando la Lega è al governo della città, come in provincia di Salerno, a Scafati (Comune sciolto per camorra nel 2017), dove il clan Matrone è stato protagonista di loschi rapporti tra politica e camorra. Adesso c'è il rischio che questo selfie possa essere interpretato come un pericoloso messaggio e noi non possiamo assolutamente consentire che la questione passi in secondo piano. Salvini chiarisca subito.

Il precedente: la foto di Salvini col boss pentito Annacondia "Manomozza"

Nel luglio 2018 il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi aveva pubblicato una fotografia, sempre un selfie, che ritraeva Matteo Salvini insieme al boss pentito Salvatore Annacondia, detto "Manomozza", reo confesso di oltre 50 omicidi, collaboratore di Giustizia dal 1991, che era stato tra gli anni Ottanta e Novanta uomo di fiducia dei boss Papalia. La foto sarebbe stata scattata nel 2015, dopo una cena della Lega nelle Marche tenuta nel ristorante gestito dal pentito.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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