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Camorra, Ciro Grassia del clan Rinaldi preso ad Acerra: “tradito” dai viaggi della moglie

Ciro Grassia, ricercato da 5 mesi e ritenuto legato al clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio, è stato arrestato dai carabinieri ad Acerra, nei pressi di un negozio di ottica: i militari sono arrivati a lui seguendo la moglie, che lo aveva raggiunto per fare insieme la spesa di provviste da portare nel covo dove si nascondeva.
A cura di Nico Falco
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Lo cercavano da cinque mesi, da dicembre 2018, deve espiare 5 anni per estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. Ma Ciro Grassia, 55 anni, ritenuto legato al clan Rinaldi della camorra di San Giovanni a Teduccio, era scomparso nel nulla. Aveva lasciato il quartiere, aveva troncato i rapporti con familiari e amici, si era volatilizzato. I carabinieri della sezione Catturandi, però, non avevano mollato la presa e alla fine sono arrivati a lui seguendo quell'unico filo che lo collegava ancora alla sua vecchia vita: la moglie. L'uomo è stato bloccato davanti a un negozio di ottica di Acerra, al termine di un lungo pedinamento tra la periferia est e la provincia di Napoli. Che Grassia fosse rimasto nelle vicinanze, era certo. Restava da capire da chi fosse composta la sua rete di fiancheggiatori, chi gli procurasse soldi e cibo e lo aiutasse negli spostamenti. Così i militari hanno individuato la moglie e hanno cominciato a seguire i suoi spostamenti. La donna aveva preso a noleggio una vettura, nel tentativo di passare inosservata, e si era spostata da San Giovanni a Teduccio verso Acerra, senza accorgersi dei carabinieri che la seguivano a distanza di sicurezza. I militari l'hanno vista entrare in un supermercato, dove c'era anche Grassia. Erano lì per acquistare le provviste da portare nel rifugio. Sarebbe stato rischioso bloccarlo in quel posto: c'erano molti clienti, il rischio che la situazione degenerasse era troppo alto. Hanno così atteso il momento giusto, aspettando che i due uscissero e fossero da soli.

La coppia è andata in un vicino negozio di ottica, dove ha acquistato degli occhiali da lettura e all'uscita, quando intorno non c'era nessuno, Grassia si è trovato davanti i carabinieri. Nessuna speranza di fuga, si è lasciato ammanettare e ha seguito i carabinieri in carcere. Ora le indagini mirano ad accertare l'identità degli altri complici che lo hanno aiutato.

A San Giovanni a Teduccio è in corso da mesi una violenta faida che vede contrapposti il clan Rinaldi e quello dei Mazzarella per il controllo dell'illecito e in particolare per l'egemonia sui traffici di droga. In questo contesto si inserirebbe l'omicidio di Luigi Mignano, imparentato con personaggi dei Rinaldi e anche lui ritenuto vicino al gruppo camorristico, ucciso il 9 aprile scorso mentre accompagnava a scuola il nipotino.

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