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Comunali 2016: De Magistris è una lepre? E stia attento alle tartarughe

Demarco sul Corriere parla di un De Magistris che va verso la vittoria elettorale nel 2016 perché corre come una lepre. Ma in una città come Napoli c’è bisogno di una lepre che fugge prima del tempo o di una tartaruga che cammina ma sa dove deve andare?
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Foto LaPresse/Marco Cantile Napoli, 22/10/2015 (IT) PoliticaConferenza stampa Luigi de Magistris in merito all'assoluzione nel processo "Why Not" che lo vedeva coinvolto. Nella foto: Luigi de Magistris nel suo studio mostra un volantino realizzato da suoi sostenitori e l'agenda rossa di Paolo Borsellino
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Marco Demarco sul Corriere del Mezzogiorno fotografa l'attuale momento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris: la provvidenziale assoluzione nel processo Why Not e la sostanziale vittoria contro la legge Severino; la posizione di ricandidato senza oppositori dichiarati, visto che né il Pd né Forza Italia hanno ufficializzato alcunché, la figura di sindaco "anti" tutto. Demarco ritiene avvantaggiato de Magistris alle Comunali 2016 poiché – cito – egli «si è messo a correre come una lepre lasciando gli altri dov’erano: nel retrobottega a litigare su chi candidare». E da ciò, deduce, «potrebbe invece fare il bis», anche perché che gli altri hanno sottovalutato lui e il contesto in cui si muove.

Inevitabilmente l'immagine della lepre autorizza a fare riferimento alla favola di Esopo e a riflettere sui tempi della politica che sono spesso determinanti nelle vittorie e nelle sconfitte. Questo lo sa bene l'ex pm di Catanzaro: da candidato scelse bene il timing della sua progressiva esposizione su Napoli, intervenendo dapprima da europarlamentare Idv, poi da outsider sui temi della città e poi da martello pneumatico contro ‘il vecchio', sbaragliando  centrodestra e centrosinistra in due turni elettorali.

Oggi la lepre De Magistris corre – usando la metafora di Demarco – ma dove? Verso la ricandidatura, sostiene l'editorialista del Corriere. Eppure io dietro il sindaco di Napoli vedo solo ed esclusivamente il sindaco di Napoli, nient'altro. All'epoca c'era Italia dei Valori che stuorto o muorto, in un modo o nell'altro, sostenne De Magistris (anche economicamente). C'era, al secondo turno, chiaramente anche il sostegno anti-Lettieri dei centristi che facevano riferimento agli industriali Antonio D'Amato e Marilù Faraone Mennella; c'era un forte sentimento anti Pd – identificato in Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino ma coi Democrat deboli anche a livello nazionale – senza un premier forte e giovane come Matteo Renzi. C'era un centrodestra che – nonostante tutto – teneva e fu capace di arrivare al ballottaggio per poi essere sconfitto anche grazie alla campagna contro Nicola Cosentino. Infine non c'era in città – se non con preferenze da prefisso telefonico – il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Nella corsa di Giggino la lepre questi sono ostacoli di non poco conto, oggi.

Dobbiamo tener conto di tutto: dei vantaggi del sindaco combattivo e forte (ma senza, è onesto dirlo, effettivi risultati portati a casa) e degli svantaggi del suo isolamento politico. La sua attuale giunta è figlia di litigi, sbattute di porte e epurazioni che al momento giusto, quello della competizione elettorale, si faranno probabilmente sentire. Se lepre è, dunque, è dopata da un consenso ‘social' che non è necessariamente di persone fisiche che si recano a votare.

Di Tar, di leggi Severino e di commissari per Bagnoli sa e vuole sapere a stento l'1 percento della popolazione, più concentrata sul traffico lungo le strade, sul degrado dei quartieri, sulle strade gruviera, sulle contravvenzioni, sull'illuminazione pubblica. Insomma cose che fanno di una città un luogo civile o meno.

Non serve correre, dunque, bisogna partire in tempo: questo ci insegna la favola della lepre che andò veloce e poi non riuscì a tagliare il traguardo, finendo per guardar vincere la tartaruga. E Napoli, si sa, è città di Caretta-Caretta. Tartarughe sì in via d'estinzione, ma coriacee e di capaci di lunghi viaggi, coscienti di dove devono andare. Forse è questo che serve alla nostra città.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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