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Il Grande Illusionista: De Laurentiis è l’ideale sindaco di Napoli

Non è solo una provocazione : Aurelio De Laurentiis può davvero ambire a guidare la città di Napoli. È stato capace di illudere, esaltare e dominare il tifo calcistico, l’espressione più accanita (e in parte deteriore) della napoletanità, può tranquillamente amministrare Napoli. Del resto, fare peggio di chi c’è oggi non è possibile.
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I due errori di base di quest'articolo sono: irridere (un po') il Calcio Napoli in una città morbosamente attaccata al pallone e legare politica e calcio. Dichiarato il rischio, ecco la proposta: Aurelio De Laurentiis sindaco di Napoli. Non ridete subito. Rifletteteci partendo da un dato di cronaca: la candidata o il candidato a primo cittadino in area centrosinistra, così come nel centrodestra, per il  dopo Luigi De Magistris non è stato ancora individuato/a. Ora: posto che è difficile fare peggio di chi c'è oggi, è altresì difficile trovare qualcuno che si dedichi alla città h24 con guai, avvisi di garanzia, polemiche, consiglieri comunali e così via per pochi spiccioli (il sindaco di Napoli guadagna meno di un consigliere regionale).

Aurelio De Laurentiis è già ricco. Aurelio De Laurentiis conosce Napoli, Aurelio De Laurentiis è abbastanza pazzo da provarci. È, come De Magistris, un buon comunicatore (per quanto entrambi allergici alle critiche) ed è pure un illusionista sopraffino: basti vedere come ha gestito l'ultimo anno di Napoli con Carlo Ancelotti e prima ancora le crisi Higuain, Lavezzi, Quagliarella, gli scazzi con gli ukltras. Pensate che farebbe un De Laurentiis con un audio Whatsapp di consiglieri comunali: li ridurrebbe in polvere con una conferenza stampa. Napoli diventerebbe un grande Luna Park, nel solco di quanto si sta già facendo in 10 anni di turistizzazione selvaggia e Bed and Breakfast così diffusi e amati (pure da qualche neo-assessore comunale). De Laurentiis è l'unico capace di indorare pillole o far inghiottire amare medicine ai napoletani senza batter ciglio. Con lui altro che litigi con la Regione e il Governo: quante volte De Laurentiiis è stato capace di piegare il Consiglio comunale sullo stadio San Paolo, sul costo della convenzione, sui lavori di ristrutturazione? Pensate che farebbe con la fascia tricolore in petto.

Isso fao cinema, letteralmente: con lui Napoli continuerebbe a essere un set permanente: le Vele di Scampia? Altro che abbatterle: comodato d'uso a Cattleya e Sky  così Marco D'Amore e Salvatore Esposito hanno il loro set perpetuo per le loro Gomorra sul piccolo e sul grande schermo. Il rione Luzzatti con tutta la zona di Poggioreale gliela regaliamo all'Amica Geniale, il centro storico lo facciamo diventare un grande Puok + Tortora + Sorbillo store, tutto brandizzato. De Laurentiis lo sa, Egli può. Abbiamo già avuto un sindaco presidente, Achille Lauro. Senza pensare poi al presidentissimo Silvio Berlusconi che a Napoli per decenni ha preso carrettate di voti ovunque.  Lo dice il Censis: all'Italiano piace l'uomo forte. E se tiene la squadra di pallone poi, a Napoli impazziscono. Riporterebbe Maurizio Sarri a Napoli, ma da vicesindaco. Lo aiuterebbero i figli Luigi ed Edoardo De Laurentiis: del resto fino a pochi anni fa de Magistris non era validamente coadiuvato dal fratello Claudio?

Insomma, centrodestra e centrosinistra ci pensino: facciano una valida proposta all'uomo forte di Napoli, a colui che tiene tutti in pugno e se ne frega dei vari insulti "Pappone" et similia. De Laurentiis ci pensi seriamente: se davvero  è l'uomo che riesce a sostituire Ancelotti con Gattuso senza batter ciglio allora è davvero l'uomo adatto a fare il sindaco di Napoli  per i prossimi 5 anni.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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